domenica 24 ottobre 2010

La prima nebbia

Nonostante le previsioni minacciose punto la sveglia alle 6, e alle 6.30 sono pronto per fare un giretto di sola pianura defaticante. I miei amici sono a Stra per la Venicemarathon, e mi hanno minacciato qualora puntassi la bici verso di loro portandomi appresso la classica nuvoletta fantozziana, quindi dirigo verso le montagne. Bastano 20 minuti ed inizia a piovere, quindi sono costretto a fare dietrofront, soluzione doppiamente indovinata perchè nel ritorno a casa rompo anche la sella; umido, freddo, pioggia, vento a tratti: è arrivato l'autunno, è ora di tirar fuori dall'armadio i completi invernali.

sabato 16 ottobre 2010

Sterrato: pedalare sulle creste

Partenza da Montebelluna girando alla base delle prealpi trevigiane fino a Lentiai, da dove inizia una lunga scalata fino a ridosso della cima del Monte Artent. Salita regolare, dura ma mai proibitiva (11% di media), con una visuale sempre migliore su tutta la Valbelluna.
A quota 1200 l'asfalto finisce ed inizia il paradiso : una lunga strada forestale in ottime condizioni si snoda sulla cresta dei monti regalando panorami in ogni direzione: alle spalle tutto il Bellunese fino a Feltre, a destra il monte Tomatico con il Grappa alle sue spalle, a sinistra tutte le prealpi fino al Nevegal e al Visentin e davanti prati percorsi da questa strada che sembra disegnata fino al Monte Cesen. Una rampa in cemento porta a Malga Garda (1300) dove la strada prosegue sotto forma di sentiero: non so più che fare, mi giro ed incontro l'unica auto di tutto il percorso, per mia fortuna guidata da un'anziana molto ben documentata che mi fa tornare indietro di 500 metri fino ad un bivio che mi era sfuggito in precedenza. Ripida discesa su fondo sconnesso (forse la bici da corsa qui non è il massimo) e si riprende a salire in mezzo al bosco fino a quota 1500 di Malga Meriech, appena sotto alla vetta del Monte Cesen, da cui si domina tutta la pianura trevigiana divisa a metà dal sinuoso percorso del Piave. Qui riprende l'asfalto e con una lunga discesa ritorno al punto di partenza.
Resta il ricordo di 11,5 km di strada sterrata, di cui al massimo un paio in condizioni al limite della bici da corsa (ma con copertoni da sterrato, altrimenti non si procede), molto suggestiva che certo tornerò a percorrere, e lo stupore di come certe emozioni le possano regalare anche i monti vicino a casa, pasta avere la pazienza ed un pizzico di incoscienza per andare a scoprirli.

domenica 10 ottobre 2010

Asino chi molla

Meteo perfetto, in alcuni tratti con un blu tanto intenso da sembrare finto sopra le nostre teste. Nonostante le trenate di Vanni, gli scatti di Riccardo e gli errori di percorso di Diego alla fine siamo rimasti io e David a giocarci il primato nell'ultima salita. Le gambe stavano bene, ma per sicurezza prima di scattare ho urlato: "cos'è quello schifo che hai attaccato al deragliatore" ! Tanto è bastato per vincere a braccia alzate.
A parte gli scherzi, piacevole giornata senza stress, tante chiacchere in amicizia godendoci 150 km di strade secondarie nei colli trevigiani, con strappi brevi ma intensi. Splendida l'ultima sosta ad una fontana con panchina all'ombra di un fico.