giovedì 31 dicembre 2009

Statistiche 2009

Anno un poco tribolato, causa lavori di restauro della casa ho cominciato a pedalare molto tardi, ed il susseguirsi dei lavori nel corso dell'estate hanno tolto parecchio spazio alla bicicletta. Alla fine sono state 118 uscite per un totale di 7.184 chilometri con 105.000 metri di dislivello, la maggior parte dei quali nella seconda parte dell'anno.
3 le uscite oltre i 200 km e, a fine Agosto, la mia miglior prestazione in salita di sempre (VAM 1198 sulla salita di Mostaccin da Maser).

martedì 15 settembre 2009

Monte Grappa in notturna

La luna piena è passata solo da un paio di giorni, il clima è ideale anche se il cielo appena velato, un rapido giro di telefonate ed alle 20.00 siamo a Romano d'Ezzelino per iniziare una inedita (almeno per noi) avventura.
Partiamo verso il Monte Grappa con il cielo già buio, anche se il sole dietro alle montagne ci regala ancora una discreta visibilità, ma i fanali sono già accesi per segnale la nostra posizione ad alcune auto che ancora percorrono la strada Cadorna. Jack, David, Graziano e Maurizio (non pervenuto nelle foto) i componenti del gruppo, al momento già emozionati per quello che ci aspetta, in quanto nessuno ha ancora assaporato le sensazioni della pedalata in notturna.
Nella prima parte, fino a Camposolagna, prendiamo confidenza con il buio, ammirando le luci della pianura che si allontanano sempre più, regalandoci qualche momento suggestivo spegnendo tutti i fanali e godendo del silenzio dei monti. Buio e freddo il falsopiano nel bosco fino a Ponte San Lorenzo, quindi si ricomincia a salire tra le malghe accompagnati dai campanacci delle mucche al pascolo.
Ma sono gli ultimi chilometri a regalare le emozioni più forti, quando decidiamo di spegnere tutte le luci approfittando della luna che fa capolino tra le nuvole illuminandoci la strada e le rocce che ci circondano, quando l'assenza del bosco ci consente di ammirare le infinite e piccole luci 1500 metri più basse di noi, quando l'emozione ci fa superare agevolmente la temperatura che si è fatta rigida ed il profilo del rifugio Bassano ci segnala la fine di questa splendida scalata notturna.

martedì 1 settembre 2009

Nel Caldo estivo

Sveglia alle 5.30, colazione con polenta avanzata la sera prima e marmellata di mirtilli, moka da 3 di caffè, vestizione e subito in sella. Per fortuna il sole è ancora basso e gli occhi hanno ancora qualche minuto per abituarsi a questa nuova situazione di luminostià. Dopo un’oretta sono a Montebelluna e guardando il cielo è evidente che non ho pagato i diritti per avere il cielo perfettamente azzurro, visto che le nuvole sono alquanto minacciose, ma non mi scoraggio e proseguo verso le montagne, che, nonostante numerosi tentativi, non sono riuscito a fotografare decentemente. Attraverso il Piave (sul ponte, ovviamente) e mi incuneo tra le colline ricoperte da viti di Prosecco: le verdi piante a mezza altezza ricoprono a terrazza intere colline.
Da Tovena supero il passo San Boldo, sempre suggestivo con i suoi tornanti in galleria, mentre qualche minacciosa nuvola mi rinfresca con qualche gocciolina. Alla fine della discesa scarto le nere nubi del versante bellunese scegliendo quelle leggermente più chiare del versante di Felte. Da qui proseguo fino a Primolano per ridiscendere la Valsugana fino a Bassano nella sua splendida ciclabile, e quindi su e giù per la pedemontana fino a Pederobba da dove raggiungo casa sotto un sole cocente che mi ustiona gambe e braccia, che mi prosciuga la gola nonostante i rifornimenti idrici ad ogni fontana e che, a 4 km dall’arrivo, mi fa scoppiare i piedi dentro le scarpe: se fosse successo a 10 km da casa mi sarei fermato, ma in qualche maniera (parlando da solo ad alta voce) sono riuscito a trascinarmi fino a casa, dove mi sono omaggiato con una serie di autoscatti. In totale 215 km, 1400 metri di dislivello, 28.1 km/h di media, obiettivo dei 28 di media raggiunto e superato !

PS: Ho scoperto che è molto facile raggiungere i proprio obiettivi, basta fissarli a 500 metri dall'arrivo !

sabato 1 agosto 2009

Passo della piastrella

Giornata impegnativa, si comincia piuttosto presto ed un poco addormentato per la serata precedente, compagno di avventura mio cognato Fabiano (senza di lui l’avventura sarebbe rimasta incompleta).
Il fondo stradale molto sconnesso ci ha obbligati a vere e proprie acrobazie tanto che un paio di volte è venuta anche la tentazione di mollare tutto, ma tenendo duro abbiamo avuto la soddisfazione di una parte finale liscia come l’olio. La giornata era torrida con un caldo soffocante, ma fortunatamente piuttosto ventilata (sembrava quasi di essere in corrente d’aria) e siamo stati sempre all’ombra, nonostante questo abbiamo bevuto circa 2 litri di acqua a testa. Fatica molto prolungata nel tempo (circa 5 ore), tanto che ho le gambe ancora dure dopo 2 giorni, per non parlare di come sono ridotte ginocchia e schiena, al punto che una fatica del genere non la ripeterò mai più in vita mia !
Ho tenuto bene anche dal punto di vista cardiaco, visto che sono andato fuori soglia solo un paio di volte (per preparare la colla)
Eravamo sul passo Piastrella, località Garage.

mercoledì 1 luglio 2009

Monte Grappa Challenge 2009

“La soddisfazione di un'impresa tanto ardua mi porta a riflettere che probabilmente non mi riuscirà di migliorare questa prestazione da salitomane, motivo in più per custodirla in posto speciale tra le mie memorie ciclistiche”

Così avevo concluso il racconto della mia quadrupla scalata al Monte Grappa del 2005, ed invece… mi sono lasciato contagiare dalla “Monte Grappa Challenge”
Ritrovo prima dell’alba in un clima di serenità, tutte le operazioni preliminari si svolgono senza fretta, e quando tutti hanno terminato ci si avvia con il sole che spunta dietro alle colline bruciando gli occhi ancora mezzi addormentati. La partenza alla francese è aperta fino alle 9.00, ma i più partono alle 5.30, in quanto il percorso della Monte Grappa Challenge presenta 5 scalate al monte sacro su versanti sempre differenti, e molto diversi come caratteristiche sia tecniche che paesaggistiche. Il percorso extra strong (270 km e 8100 metri di dislivello) è più cosa da atleti abituati alle randonneè, gente abituata a pedalare anche 2 o 3 giorni di fila, per i quali salita o discesa, sole o pioggia, giorno o notte non fa alcuna differenza, mentre erano previsti altri brevetti da 2, 3 o 4 versanti.

Per chi non lo conoscesse salire sul Monte Grappa equivale a scalare il passo Pordoi e di seguito il passo Gardena, solo che i due passi anziché essere collegati da una discesa risulterebbero intervallati dal muro di Grammont (o se preferite da 2 km di rampa del garage).

La salita da Valle San Liberale (24 km) presenta subito una serie di brevi strappi, poi si comincia a salire nel bosco senza grosse difficoltà, ammirando la cima del Monte Grappa dal versante est, a quest’ora splendidamente illuminato; si riesce a restare sempre in gruppetti numerosi, cominciando così a fare conoscenza con i compagni di avventura (127 i partenti); a metà un paio di chilometri più intensi tolgono il fiato, ma da li in poi si arriva in vetta senza particolari difficoltà, pedalando tra gallerie e fortini risalenti alla grande guerra.

Una volta in vetta il gazebo dell’organizzazione preserva una splendida sorpresa, tanto che qualcuno crede di avere davanti a se l’aperitivo di un banchetto di nozze: panini, pasta fredda, frutta e verdura, formaggi, bibite di ogni tipo ed integratori vari, tanto che è quasi una sofferenza doverlo abbandonare per tornare a valle.

Secondo versante, si sale da Semonzo (19 km) in quella che mediamente è la salita più impegnativa: non presenta pendenze estreme ma nemmeno ti lascia rifiatare, ed il sole comincia a farsi sentire, soprattutto nella seconda parte, sia perché ci stiamo avvicinando alle ore più calde della giornata, sia perché si sale tra malghe e prati, in quasi totale assenza di alberi. Per fortuna la giornata è leggermente ventilata e non vi è umidità, altrimenti credo sarebbe davvero proibitivo pedalare per tutta la giornata portando a termine i brevetti più impegnativi.

Ennesimo ristoro e discesa verso Caupo che non finisce mai, sfianca percorrendola in discesa, non oso pensare a quando verrà il momento di doverla ripercorre in salita. Da Caupo si scollina il centro il Seren del Grappa e ci si addentra per la Valle di Seren per il terzo versante (21 km), con lo spauracchio del capitello che martella nella testa fin dalla partenza. Dopo alcuni chilometri normali ve ne sono un paio letteralmente in piedi, con punte intorno al 23%, dove riuscire a stare in sella è veramente impresa da togliere il fiato. Questo strappo resterà nelle gambe, bisogna avere forza per superarlo ma saperla dosare al minimo indispensabile per non pagarne in seguito le conseguenze.

Una volta in vetta ci si rende conto che parecchi hanno trovato soddisfazione nei brevetto da 2 versanti, o forse semplicemente i concorrenti sono molto distribuiti sul percorso, perché si vedono più amici e parenti vari che ciclisti ! E’ il momento ideale per mangiare qualcosa in più, approfittando ancora una volta della gentilezza e della disponibilità dell’organizzazione, tanto che diventa ancora una sofferenza abbandonare i nuovi amici per l’ennesima infinita discesa verso Caupo, dove girata la bici al punto di controllo, si ricomincia a salire (29 km) lasciandosi il mondo alle spalle : altopiano di Asiago, vette feltrine, Cima d’Asta, Pale di San Martino… La salita è piuttosto snervante psicologicamente perché, nonostante non presenti pendenze impossibili e l’andatura sia un poco più elevata rispetto agli altri versanti, il count down dei cartelli chilometrici è veramente lungo, ma è anche facile distrarre la mente osservando il verde dei pascoli e gli infiniti sentieri sterrati che risalgono a zig zag dalla Valsugana.

Una volta in vetta (sono le 19.00) preferisco fermarmi sia per aver perso la brillantezza di inizio giornata che per il buio ed il freddo che comincia a farsi pungente. Piuttosto che finire distrutto una prova oltre i limiti (portata a termine da 17 atleti) preferisco essere uno dei 7 “incompiuti” , per modo di dire, visto che in totale sono 220 km (con oltre 100 di salita) per 6700 di dislivello, portati a termine in 12 ore e mezza (più soste) !

Organizzazione perfetta, personale ai punti di controllo sempre cordiale e sorridente, ristoro indovinatissimo, non possono che portare infiniti complimenti all’organizzazione, che ha fatto sentire ciascuno di noi come un amico invitato ad una festa !

lunedì 15 giugno 2009

Gran Fondo Sportful 2009

Prologo
Sabato mattina, preparati i bagagli per partire verso Feltre, con la schiena a pezzi esco dal bagno dopo l'ennesima scarica che mi accomagna da 3 giorni, e mi trovo davanti mio figlio che mi canta l'inno nazionale: starò mica partendo per il fronte ? La sera, per calmare lo stomaco, non trovando di meglio, tracanno una lattina di coca cola scaduta da 6 mesi

La mattina mi alzo con calma, parcheggio, mi cambio e vado al palazzetto a fare colazione, alle 7.05 mangio 1 panino con il miele e mi reco alla partenza, approffittando di un numero bassissimo che mi consente di partire nelle prime posizioni. Regolo l'altimetro, sincronizzo il cardio ed è già ora di partire. La prima ora la faccio ad andatura più che turistica, con compagni di avventura (1500 quelli che concluderanno del percorso lungo) che mi superano da tutte le parti a velocità molto più sostenute della mia. Nel primo passo, Forcella Franche, la strada è intasata (sono finito così indietro ?) e bisogna andare piano per forza: tanto meglio, risparmierò energie anche qui. Il Duran lo affronto con prudenza, conoscendo le sue pendenze che potrebbero rivelarsi decisive con il passare delle ore, ed in un attimo sono già nella Forcella Staulanza, quindi lunga discesa fino a Cencenighe. Mangiando panini al prosciutto e bevendo coca cola, lo stomaco sta reggendo bene, ma a questo ristoro una birra non me la posso negare, in previsione della salita più lunga ed impegnativa della giornata. Fino a Falcade si riesce anche a chiaccherare, dopo occorre far fondo a tutte le scorte rimaste per raggiungere la vetta. Qui un vento gelido mi suggerisce di scendere subito per risalire il passo Rolle, dove le gambe prendono a girare a meraviglia; ennesimo ristoro (questa volta panini con marmellata) e con un bel gruppone sono ai piedi del Croce d'Aune. Momento finale, che mette in croce tanti ciclisti, che mi vede invece particolarmente brillante, al punto che nella seconda parte riesco addirittura ad aumentare il ritmo lasciando alle spalle tutto il gruppo che mi ha scortato fino ai piedi della salita.

Giornata perfetta, se non fosse per lo scarso allenamento (2400 km da inizio anno, contro i 4/5000 cui ero abituato) avrei ottenuto anche un discreto tempo, ma non mi posso lamentare delle 10 ore e 05 finali. Sono riuscito a mangiare bene e nei momenti giusti, procedendo sempre con regolarità

Forcella Franche VAM 800
Passo Duran VAM 850 (grazie alla pendenza)
Staulanza VAM 800
Valles VAM 800
Rolle VAM 780
Corce d'Aune VAM 780 (qui però ci sono 4 km pianeggianti, altrimenti sarebbe molto più alta)