Precursore

Tante nuove manifestazioni ciclistiche, avventure sui pedali, randonee ed eventi sono nate negli ultimi anni, e mi son reso conto che io, nel mio piccolo, ci ero arrivato già anni prima. Domenica prossima si correrà la Ronda, piccolo Fiandre in stile gravel sulle colline di Conegliano, che esiste dal 2017, ma che noi ci inventammo nel 2011 (leggi qui). Il Tour dell'Ortles (Stelvio, Gavia, Tonale, Palade) la hanno organizzata un paio d'anni dopo che la avevo percorso con Flavio (leggi qui), ed anche per le scalate multiple al Monte Grappa (leggi qui) fui contattato l'anno dopo da Ivan che poi organizzò la Monte Grappa Challenge. Per non parlare del Monte Grappa bike Day in notturna, arrivato un decennio dopo di noi (leggi qui) o della manifestazione "tutte le prese", anch'essa in deciso ritardo rispetto alla nostra idea (leggi qui). Quasi quasi faccio un post in cui annuncio che la Roma diventa campione d'Italia.

E poi c'è il gravel

Pomeriggio senza impegni, gambe stanche, splendida giornata. Così inforco la bici da ciclocross e comincio a girare per stradine, sentieri argini, senza fretta, senza meta. Mi fermo a bere una birra, a guardare il panorama, a scattare qualche foto. Anche se non ho la barba da hipster mi sono concesso (e goduto) un paio d'ore in perfetto stile gravel. E per fortuna non ho la mountain bike.

Marginal gain

Va tanto di moda parlare di marginal gain, ovvero prestare la massima attenzione a tutti quei piccoli dettagli che messi insieme possono fare la differenza a livello di risultati. Per questo ho verniciato la parte terminale dei foderi posteriori e della forcella, riprendendo i colori del Belgio. Il peso della vernice mi farà perdere 3W, ma guadagno almeno 5W di endorfine per la nuova colorazione, quindi il saldo è positivo.

Equilibrio

Per la prima volta sono riuscito a fare 30 minuti sui rulli liberi, senza alcuna sosta, senza alcuna incertezza. L'equilibrio fisico è raggiunto, mentre per quello mentale la strada è ancora lunga.

Step

Questa mattina un'oretta di corsa a piedi per smaltire la fatica della pedalata di ieri, per poi affidarmi ad una lunga seduta di palestra, incentrata principalmente su polpacci e glutei. Già, perche ho aiutato mio fratello col trasloco, trasferendo scatoloni dal vecchio appartamento al quarto piano a quello nuovo, posto "solo" al terzo. Ovviamente non della stessa palazzina.

Lo spazzolino

Cambio spesso lo spazzolino, ed il mio limitato cervello non riesce a tenere a mente il colore corretto, così, per non confonderlo con quello degli altri, da diversi anni evidenzio il mio con del nastro isolante nero. Improvvisamente ne ho trovati due con lo stesso contrassegno, e sono andato nel panico; quando ho chiesto spiegazioni Carla mi ha detto che sia a lei che  a Diego è capitato lo spazzolino verde, e per non confonderli, ha segnato il suo con il nastro isolante. "Si, ma così si confonde con il mio" ho fatto presente, e lei mi ha risposto "no, perchè il mio è quello verde, il tuo è azzurro". Perplesso !!

Pianezze da Valdobbiadene (TV)

Quando affronti una salita di 11km per la 248° volta in 22 anni di ciclismo diventa davvero difficile scrivere qualcosa di originale. Ed infatti non lo faccio.

La doppia fila

Quattro ore di percorso collinare, in gruppo con una decina di ciclisti evoluti, ed ogni volta che la strada sale son costretto a stare fuori soglia per non perdere le ruote. Non sono devastato, ma decisamente la freschezza mi ha abbandonato già da un pezzo, e quando a 30 km da casa sento dire "procediamo in doppia fila" mi assale un brivido di terrore, perchè ci sarà da tirarsi il collo fino alla fine. Ed invece, se fatto bene, è un modo di procedere che consente di viaggiare sopra ai 40 km/h spendendo pochissime energie, oltretutto divertendosi, perchè restare concentrati su ogni piccolo movimento fa passare il tempo molto più velocemente. E pazienza se un paio di vetture ci hanno strombazzato; anzi, secondo me è più facile per gli automobilisti superare un gruppetto compatto piuttosto che una lunga fila indiana.