Debutto sulle dolomiti

Dopo un giretto di rodaggio fatto ieri subito un bel giro con 3000 metri di dislivello, per testare a fondo la nuova Ridley. Certo però che, per la foto di debutto, almeno potevo prendere due borracce uguali.

... e freddo

E mentre qui si soffoca, Carla e le sue amiche camminano verso Santiago de Compostela in maniche lunghe. Non solo, la sera dicono di avere freddo perchè non hanno nulla di pesante da indossare. 

Arsura...

Passi il tendine di Achille che continua a farsi sentire quando sforzo, ma sono il caldo e l'arsura di questa torrida estate che non mi consentono di forzare; i numeri dicono che non vado oltre al 60/70% delle mie possibilità, ma la fatica percepita è pari al 100% ed il recupero è sempre lento ed incompleto. Ma quando tornerà il fresco mi sembrerà di volare.

Valcava e Selvino con 38 °C

Due anni fa scalando l'Alpe d'Huez ed il Lautaret (leggi qui), lo scorso anno in Toscana sul passo del Vestito (leggi qui), quest'anno ho scelto di soffrire il caldo e l'arsura nelle valli bergamasche. Ho possibilità di iniziare a pedalare solo a mezzogiorno, l'asfalto è rovente e non c'è un filo d'aria; la salita di Valcava, già dura di suo, scalata con queste condizioni meteo diventa una vera impresa, e non posso far altro che mettermi in difesa e puntare solo ad arrivare in cima. Fontane non se ne trovano, e posso riempire le borracce solo nei cimiteri, e chissà se è stata l'Ave Maria recitata a farmi trovare ombra nei tre chilometri più impegnativi, con pendenze intorno al 15%. Il Selvino da nord è decisamente meno ripido, con qualche passaggio decisamente soddisfacente dal punto di vista paesaggistico, e fortunatamente con un altro bel cimitero posto a metà salita.

Scarse prestazioni

Il caldo di questa estate pregiudica le prestazioni e si dilatano i tempi delle salite: perchè sotto sforzo sembra che non arrivi aria i polmoni, perchè si è costretti a fermarsi spesso a riempire le borracce, ma più di tutto perchè bisogna fare numerose serie di scatti fotografici in quanto le immagini sono spesso sovraesposte.

Passi Manghen e Rolle

Come è stato la scorsa settimana per il Grappa da Cismon, lo stesso vale per il passo Manghen: più affronti una salita impegnativa e più ti sembra fac... ehm, no, diciamo che, temendola, la affronti con prudenza e non arrivi in cima completamente esausto. L'ultima ora, pianeggiante, un intenso vento contrario mi ha costretto ad una sosta al bar per una coca cola, ma era solo una sfizio, non stavo mica raschiando il fondo del barile, lo giuro.

Monte Grappa da Cismon / Valsugana

Salita al Monte Grappa dal versante di Cismon, ovvero dalla Valsugana, con partenza prestissimo per evitare la calura di queste settimane. Come tutte le salite impegnative più volte vengono affrontate e meno paura fanno, ed anche i 20 km controvento in Valsugana (affrontati in solitudine) sono stati meno difficoltosi del previsto. La vera fatica di giornata è stata farsi una foto decente nella penombra del Ponte Vecchio di Bassano.

Pausa pranzo

Caldo, arsura, afa, umidità. Ormai è diventato impossibile allenarsi seriamente nella pausa pranzo, ha senso cambiarsi solo per farsi qualche foto.