Le gambe ancora non si sono riprese dalla gara del sabato, e domenica si replica nella location di Caorle, questa volta sulla distanza sprint. Il mare è calmo, e la frazione di nuoto vola via regolare, senza strafare ma con un bel ritmo. In zona cambio mi si incastra l'elastico sui comandi della bicicletta, provo a districarlo, ma non c'è verso di capire come sia finito in mezzo agli ingranaggi. Il giudice brontola dicendo che lo devo indossare assolutamente, allora do un bel tirone e rompo tutto, così capisce che non c'era verso di toglierlo dal manubrio e mi lascia partire in bicicletta. Per tutta la frazione non faccio altro che agganciarmi ad un gruppetto, rifiatare 10 secondi e ripartire all'inseguimento del successivo: praticamente un no draft anche oggi. L'unico che si impegna a darmi dei cambi dopo pochi chilometri viene punto in viso da un'insetto e deve fermarsi, era proprio destino che dovesse andare così. Parto a piedi stanco e con le gambe pesanti, ma evidentemente il cervello era rimasto programmato sulla distanza olimpica, perchè i 5km della frazione podistica finiscono in un attimo. Chiudo 4° su 39 di categoria. Ad ogni modo NO ! Anche senza il tempo perso in zona cambio a litigare con il pettorale, e con il passo più veloce che avrei potuto tenere a piedi se non avessi gareggiato anche il sabato, mancano all'appello ancora una quindicina di secondi al podio, quindi nessun rammarico. L'unico vero dispiacere è stato che al ristoro era finito il salame al cioccolato.