Granfondo Campagnolo, ormai come tradizione l’unica gara a cui tengo davvero, ed anche quest’anno nonostante una preparazione appena sufficiente sono alla partenza attrezzato come se dovessi star via 10 giorni. Panini, barrette energetiche, vestiario pesante per l’annunciato maltempo e tanta buona volontà. Il nuovo percorso presenta una quarantina di chilometri vallonati in cui si ha modo di scaldarsi e senza strafare inizio la prima salita che vola in un attimo, discesa ad Agordo e su per il passo Duran, decisamente impegnativo e per questo lo risalgo con calma e rapporti agili. Picchiata dal versante opposto, prime rampe del passo Staulanza e cominciano forti scricchiolii al movimento centrale: nemmeno un chilometro dopo saltano i cuscinetti e le pedivelle ed i pedali cominciano a ballare a destra e sinistra.
Non ho alternative, giro la bici e scendo fino al punto di assistenza dove mi viene diagnosticata la rottura del movimento centrale. Ora, capisco che il guasto è decisamente anomalo, ma siamo alla Granfondo Campagnolo ed io non monto ne Sram, ne Stimano, monto proprio il cambio italiano, eppure non c’è il ricambio. Ci metto un’ora prima di accettare questa “sconfitta”, un’altra la passo aspettando il furgone dell’organizzazione: salgo a bordo e nonostante birre e panini che alleviano l’attesa devo aspettare che si organizzi il recupero degli assiderati, in quanto sui passi Valles e Rolle sta nevicando ! Dalle 11 in cui sono rimasto a piedi arrivo a Feltre alle 17 passate, con tanta rabbia in corpo e tanta invidia per amici e sconosciuti che arrivano stravolti sul traguardo.
Non ho alternative, giro la bici e scendo fino al punto di assistenza dove mi viene diagnosticata la rottura del movimento centrale. Ora, capisco che il guasto è decisamente anomalo, ma siamo alla Granfondo Campagnolo ed io non monto ne Sram, ne Stimano, monto proprio il cambio italiano, eppure non c’è il ricambio. Ci metto un’ora prima di accettare questa “sconfitta”, un’altra la passo aspettando il furgone dell’organizzazione: salgo a bordo e nonostante birre e panini che alleviano l’attesa devo aspettare che si organizzi il recupero degli assiderati, in quanto sui passi Valles e Rolle sta nevicando ! Dalle 11 in cui sono rimasto a piedi arrivo a Feltre alle 17 passate, con tanta rabbia in corpo e tanta invidia per amici e sconosciuti che arrivano stravolti sul traguardo.