Partenza da Fiera di Primiero, ai piedi delle pale di San Martino, all’alba di una fresca giornati d’agosto.
Per cominciare a “scaldare il motore”, e soprattutto per digerire l’abbondante colazione, comincio la giornata risalendo la Val Noana fino al Rifugio Fonteghi (7km, pendenza media 6%, pendenza massima 1km al 15%). Due pareti rocciose verticali incorniciano la strada ed il torrente che le scorre accanto nella prima metà, poi una serie di ripidi tornanti per alzarsi di quota e la parte finale più facile ammirando il burrone con il lago a fondo valle ed il sole che comincia ad intravedersi dietro alle vette feltrine.
Discesa a Mezzano, attraverso il paese perpendicolarmente rispetto alla statale e comincio a risalire verso Camp (4,5 km al 14%, pendenza massima 100 metri al 18%). La strada sale in stretti tornanti alternati a lunghi rettilinei, restando sempre in costa, consentendo quindi splendide visuali sulla valle di Primiero. In vetta una serie di baite e prati ora luogo di villeggiatura, mentre probabilmente in passato servivano ad ospitare i mugnai con il loro bestiame durante la stagione estiva. Concentrazione massima anche per la discesa, decisamente impegnativa.
Risalgo la valle fino a Tonadico, pronto ad affrontare il clou della giornata: dal centro del paese seguo per via San Vittore e comincio l’arrampicata di una parete verticale. Non avevo mai superato pendenze del genere (3km al 16%, massima 100 metri al 23%, ma con 2 km consecutivi oltre al 20%), si pedala al limite dell’equilibrio, con il cuore che pulsa nelle orecchie ed i quadricipiti che bruciano di fatica. Non so dire si ci sia più bosco o più prati, o se ci sia qualche scorcio panoramico, perché tutte le energie sono votate alla sopravvivenza. Nei pressi dell’ agriturismo Tais la strada spiana, e si riescono ad ammirare i paesi sottostanti prima di rituffarsi in discesa verso la Val Canali.
Terminata la discesa nuovamente naso all’insù, destinazione Rifugio Caltena (5km al 12% con due tratti da 250 metri al 17% e 19%). La strada risale fino ai piedi del Sass Maor, quindi dopo una breve spianata ecco l’ ennesima picchiata fino a Mezzano. Risalita della valle fino a Siror per raggiungere Rifugio Petina (4 km al 12%, pendenza massimo 19% per 100 metri), sulla carta la più facile delle 5, ma le tossine accumulate cominciano a farsi sentire. Dal rifugio si raggiunge Tais per scendere ancora attraverso la Val Canali, ma questa volta con la gioia di essere riuscito a completare il percorso di 73km con quasi 3000 metri di dislivello alla media più bassa cui abbia mai pedalato (16 km/h).
Per cominciare a “scaldare il motore”, e soprattutto per digerire l’abbondante colazione, comincio la giornata risalendo la Val Noana fino al Rifugio Fonteghi (7km, pendenza media 6%, pendenza massima 1km al 15%). Due pareti rocciose verticali incorniciano la strada ed il torrente che le scorre accanto nella prima metà, poi una serie di ripidi tornanti per alzarsi di quota e la parte finale più facile ammirando il burrone con il lago a fondo valle ed il sole che comincia ad intravedersi dietro alle vette feltrine.
Discesa a Mezzano, attraverso il paese perpendicolarmente rispetto alla statale e comincio a risalire verso Camp (4,5 km al 14%, pendenza massima 100 metri al 18%). La strada sale in stretti tornanti alternati a lunghi rettilinei, restando sempre in costa, consentendo quindi splendide visuali sulla valle di Primiero. In vetta una serie di baite e prati ora luogo di villeggiatura, mentre probabilmente in passato servivano ad ospitare i mugnai con il loro bestiame durante la stagione estiva. Concentrazione massima anche per la discesa, decisamente impegnativa.
Risalgo la valle fino a Tonadico, pronto ad affrontare il clou della giornata: dal centro del paese seguo per via San Vittore e comincio l’arrampicata di una parete verticale. Non avevo mai superato pendenze del genere (3km al 16%, massima 100 metri al 23%, ma con 2 km consecutivi oltre al 20%), si pedala al limite dell’equilibrio, con il cuore che pulsa nelle orecchie ed i quadricipiti che bruciano di fatica. Non so dire si ci sia più bosco o più prati, o se ci sia qualche scorcio panoramico, perché tutte le energie sono votate alla sopravvivenza. Nei pressi dell’ agriturismo Tais la strada spiana, e si riescono ad ammirare i paesi sottostanti prima di rituffarsi in discesa verso la Val Canali.
Terminata la discesa nuovamente naso all’insù, destinazione Rifugio Caltena (5km al 12% con due tratti da 250 metri al 17% e 19%). La strada risale fino ai piedi del Sass Maor, quindi dopo una breve spianata ecco l’ ennesima picchiata fino a Mezzano. Risalita della valle fino a Siror per raggiungere Rifugio Petina (4 km al 12%, pendenza massimo 19% per 100 metri), sulla carta la più facile delle 5, ma le tossine accumulate cominciano a farsi sentire. Dal rifugio si raggiunge Tais per scendere ancora attraverso la Val Canali, ma questa volta con la gioia di essere riuscito a completare il percorso di 73km con quasi 3000 metri di dislivello alla media più bassa cui abbia mai pedalato (16 km/h).