In compagnia di David abbiamo sfidato un paio di salite che avevo fatto parecchi anni fa, una addirittura da un altro versante, al punto che le posso considerare entrambe inedite. La salita del Menador (o Monterovere) porta sull'altopiano di Asiago dal versante nord, e soprattutto nel finale regala degli splendidi passaggi; l'asfalto e la carreggiata sono stati sistemati per il passaggio del Giro 2022, ed ha perso un poco del fascino originale (era una mulattiera tra le rocce ricoperta da una striscia di asfalto). A Trento il caldo si fa sentire, e tutta la prima metà del Bondone è una vera sofferenza: nel finale un poco di brezza e l'ombra degli alberi alleviano appena la fatica, ma arriviamo in vetta esausti. Al punto che anche gli ultimi scollinamenti per tornare all'auto, sotto un sole cocente, meritano una citazione: Forti di Civezzano da Trento e la Sella di Vignola, due strappetti di qualche chilometro con pendenza modesta, sembravano dei passi dolomitici.