Splendida giornata di sole, la partenza avviene dai giardini Margherita nel cuore di Bologna, e se non fosse per i circa 4000 partecipanti sembrerebbe quasi di stare ai giardinetti per la scampagnata domenicale.
Il percorso è un continuo saliscendi tra i colli appenninici, un classico mangia e bevi con una alternanza di salite dolci e brevi strappi spacca gambe. Dieci in tutto le colline da superare, tutte relativamente corte, alternate ad attraversamenti in quota o a fondo valle, il tutto da affrontare a velocità sostenute ed in gruppi piuttosto numerosi venutisi a formare naturalmente a seconda delle relative capacità.
Alcune arcigne salite costringono a stringere i denti e ad intossicare i muscoli delle gambe, ma alla fine si riveleranno tutte molto brevi e superabili in pochissimi minuti, mentre più insidiose del previsto alcune discese su fondo sconnesso che portano inevitabilmente a pericolose sbandate, mentre altre discese ampie consentono di raggiungere altissime velocità (toccati i 75 km/h). I bellissimi paesaggi delle colline verdeggianti rilassano lo spirito, ma si torna subito alla realtà della gara con l’ultima rampa a pochissimi chilometri dall’arrivo, durissima, tanto che si incontrano parecchi ciclisti che la stanno superando a piedi.
Alla fine il rammarico di essere arrivato al traguardo con ancora una discreta riserva di energie, subito mitigata dal succulento ristoro finale e dalla dormita ristoratrice che mi sono concesso sul caldo prato e sotto un sole già estivo.
(150 km in 4h.40min, media 32 km/h, 516° classificato)
Il percorso è un continuo saliscendi tra i colli appenninici, un classico mangia e bevi con una alternanza di salite dolci e brevi strappi spacca gambe. Dieci in tutto le colline da superare, tutte relativamente corte, alternate ad attraversamenti in quota o a fondo valle, il tutto da affrontare a velocità sostenute ed in gruppi piuttosto numerosi venutisi a formare naturalmente a seconda delle relative capacità.
Alcune arcigne salite costringono a stringere i denti e ad intossicare i muscoli delle gambe, ma alla fine si riveleranno tutte molto brevi e superabili in pochissimi minuti, mentre più insidiose del previsto alcune discese su fondo sconnesso che portano inevitabilmente a pericolose sbandate, mentre altre discese ampie consentono di raggiungere altissime velocità (toccati i 75 km/h). I bellissimi paesaggi delle colline verdeggianti rilassano lo spirito, ma si torna subito alla realtà della gara con l’ultima rampa a pochissimi chilometri dall’arrivo, durissima, tanto che si incontrano parecchi ciclisti che la stanno superando a piedi.
Alla fine il rammarico di essere arrivato al traguardo con ancora una discreta riserva di energie, subito mitigata dal succulento ristoro finale e dalla dormita ristoratrice che mi sono concesso sul caldo prato e sotto un sole già estivo.
(150 km in 4h.40min, media 32 km/h, 516° classificato)