E siamo alla 29° edizione della più antica manifestazione ciclistica per amatori; già dal giorno prima si ha la sensazione di partecipare ad un evento straordinario, tale è l’organizzazione, la presentazione degli sponsor in una fiera attrezzata in riva al mare. La domenica si comincia alle 6.30 sotto una leggera pioggia, e questo scoraggia buona parte degli 8500 iscritti che si fermano subito, mentre invece il tempo reggerà decentemente fino alla fine. Il fastidio peggiore è l'acqua sollevata dall' asfalto dalle ruote di coloro che ti precedono piuttosto che quella che scende dal cielo, leggera e vaporosa come spesso viene descritta nei paesi anglosassoni, ma presto le cose si sistemeranno e si incontrerà al massimo qualche tratto di asfalto umido.
Dopo 40 km di pianura cominciano le colline: in tutto sono nove da superare, ma a differenza della manifestazione bolognese tra un colle e l'altro non vi è un solo metro di pianura, tutto sali e scendi senza respiro. Le salite principali sono belle toste, non tanto per la loro pendenza media ma per alcune rampe davvero dure (dal 12% al 18%) che si è costretti ad affrontare a tutta per non perdere contatto con il proprio gruppo. Anche le discese sono molto tecniche e difficili ma questo si rivela un vantaggio in quanto mi consentono di recuperare il tempo perso al ristoro posto in cima ad ogni colle. Nonostante la fatica gli ultimi 30 km di piano sono stati corsi, ovviamente in gruppo, a più di 45 km/h, davvero non ho idea da dove siano saltate fuori le forze per farlo.
Organizzazione meravigliosa, ristori ben piazzati ed organizzati, due ali di folla stile professionisti sui 3 colli principali tutti pronti a fare il tifo e ad applaudire, le strade presidiate dall’organizzazione che limitano all’osso il traffico automobilistico durante la manifestazione, la durezza del tracciato, tutti motivi di orgoglio per la mia prestazione, anche se la soddisfazione maggiore mi viene dall’aver superato per la prima volta la soglia dei 200 km.
(205 km in 7h.28min, media 28 km/h, 524° classificato).
Dopo 40 km di pianura cominciano le colline: in tutto sono nove da superare, ma a differenza della manifestazione bolognese tra un colle e l'altro non vi è un solo metro di pianura, tutto sali e scendi senza respiro. Le salite principali sono belle toste, non tanto per la loro pendenza media ma per alcune rampe davvero dure (dal 12% al 18%) che si è costretti ad affrontare a tutta per non perdere contatto con il proprio gruppo. Anche le discese sono molto tecniche e difficili ma questo si rivela un vantaggio in quanto mi consentono di recuperare il tempo perso al ristoro posto in cima ad ogni colle. Nonostante la fatica gli ultimi 30 km di piano sono stati corsi, ovviamente in gruppo, a più di 45 km/h, davvero non ho idea da dove siano saltate fuori le forze per farlo.
Organizzazione meravigliosa, ristori ben piazzati ed organizzati, due ali di folla stile professionisti sui 3 colli principali tutti pronti a fare il tifo e ad applaudire, le strade presidiate dall’organizzazione che limitano all’osso il traffico automobilistico durante la manifestazione, la durezza del tracciato, tutti motivi di orgoglio per la mia prestazione, anche se la soddisfazione maggiore mi viene dall’aver superato per la prima volta la soglia dei 200 km.
(205 km in 7h.28min, media 28 km/h, 524° classificato).