Il tuffo nell'acqua gelida è uno shock, ma già dopo poche bracciate i problemi sono superati e si fila via spediti: nuoto fluido e regolare, senza affanni ed alla fine il tempo si rivela molto più basso di quel che potessi aspettarmi (195° su 342). Dopo pochi chilometri in bicicletta mi muore il computer e perdo tutti i riferimenti anche per colpa del vento che aumenta in continuazione. Sento le gambe pesanti, ho la sensazione di spingere forte, eppure continuo a subire sorpassi, così mi intestardisco per cercare di aumentare ancora. Alla fine verrà fuori un'ottima frazione (130°/342) ma sono parecchio stanco ed appesantito. Probabilmente se si fosse corsa la mezza maratona sull'asfalto e sotto il sole mi sarei dovuto fermare, ma i profumi ed il fondo morbido della pineta, ed una buona forza di volontà, mi hanno fatto tener duro fino all'arrivo con il 198° tempo di frazione, 168° assoluto al traguardo. Le gambe al limite dei crampi e così pesanti non le ricordavo da parecchio, ed alla fine il limite massimo delle cinque ore di gara è stato raggiunto, anche se per soli 6 secondi.