Arriviamo sul percorso e l'unica cosa bella sono i panorami delle Piccole Dolomiti innevate che fanno da sfondo, perchè il tracciato è su di un prato in contropendeza, con le fettucce che fanno avanti ed indietro, senza alcun passaggio tecnico. Oltretutto fa freddo e soffia un vento gelido, il che non alimenta il buonumore. Ed invece, dopo il via, cambia tutto: il percorso affrontato a ritmo gara si rivela molto impegnativo ed esigente, e da subito le gambe cominciano a bruciare per lo sforzo. Tengo ad una ventina di secondi una coppia molto più forte di me, ma non c'è proprio verso di raggiungerli: le mie gambe più di così non ne hanno, ed ogni volta che guardo il computer vedo i numeri del cardio già oltre il limite. Tengo duro fino alla fine, chiudendo 9°/14, comunque soddisfatto per aver tirato fuori ogni singola energia, al punto che l'ora di auto per tornare a casa, a stomaco vuoto, si rivela la parte più impegnativa della giornata, con lo stomaco che gorgoglia, gli occhi che vorrebbero chiudersi per la stanchezza ed i quadricipiti che non ne possono più della posizione seduta.