Questa volta sono io il cicerone della coppia: gioco quasi in casa ed ho già provato il percorso, e David vuole approfittare del giro per mettere nel sacco un paio di salite estreme che ancora non risultano iscritte al suo palmares.
Sui Fonteghi si ride e si scherza fino alle buie gallerie, saliamo regolari nel tratto duro e rilassiamo le gambe nel finale; panino, discesa e … salta un raggio della posteriore di David ! Fortunatamente proprio al termine della discesa si trova l’unico negozio di biciclette della valle: riparazione veloce ma non tanto da non far saltare il nostro budget di tempo. Pazienza, rinunceremo alla quinta salita, la più facile.
Da Mezzano saliamo a Camp regolari e senza mai andare in affanno, siamo prudenti nella discesa al termine della quale rompo una tacchetta delle scarpe. Non è proprio giornata, ma decidiamo di proseguire ugualmente.
Siamo a Tonadico, inizia il muro di Tais: 10 metri, 20 metri, mi si sgancia il piede e frano a terra ! Si torna a Mezzano, cambio tacchetta degno dei box Ferrari, ma anche per la quarta salita il tempo non ci basta più.
Siamo a Tondico, inizia la salita e non mi entra il 28, probabilmente un regalo della caduta precedente. Fortunatamente basta una registrazione, giro la bici e torno all’inizio della salita.
Siamo a Tonadico (sembra una litania): nei 2 km (due chilometri !) centrali, al 18 e passa di media, mi risultano 174 battiti e 41 rpm di media, 17 minuti (sui 25 dell’intera salita) di pura follia, con le gambe che bruciano, il cure nelle orecchie e la testa che chiede pietà.
Se mi avessero detto che la avrei fatta 3 volte in un mese non ci avrei creduto !
Sui Fonteghi si ride e si scherza fino alle buie gallerie, saliamo regolari nel tratto duro e rilassiamo le gambe nel finale; panino, discesa e … salta un raggio della posteriore di David ! Fortunatamente proprio al termine della discesa si trova l’unico negozio di biciclette della valle: riparazione veloce ma non tanto da non far saltare il nostro budget di tempo. Pazienza, rinunceremo alla quinta salita, la più facile.
Da Mezzano saliamo a Camp regolari e senza mai andare in affanno, siamo prudenti nella discesa al termine della quale rompo una tacchetta delle scarpe. Non è proprio giornata, ma decidiamo di proseguire ugualmente.
Siamo a Tonadico, inizia il muro di Tais: 10 metri, 20 metri, mi si sgancia il piede e frano a terra ! Si torna a Mezzano, cambio tacchetta degno dei box Ferrari, ma anche per la quarta salita il tempo non ci basta più.
Siamo a Tondico, inizia la salita e non mi entra il 28, probabilmente un regalo della caduta precedente. Fortunatamente basta una registrazione, giro la bici e torno all’inizio della salita.
Siamo a Tonadico (sembra una litania): nei 2 km (due chilometri !) centrali, al 18 e passa di media, mi risultano 174 battiti e 41 rpm di media, 17 minuti (sui 25 dell’intera salita) di pura follia, con le gambe che bruciano, il cure nelle orecchie e la testa che chiede pietà.
Se mi avessero detto che la avrei fatta 3 volte in un mese non ci avrei creduto !