Qualche grado sotto lo zero, un gelido vento da nord e le previsioni che annunciano la neve da un momento all'altro della giornata: condizioni che invogliano più formaggio, salame e vin brulè piuttosto che una pedalata all'aria aperta, ma poichè la fatica è l'elemento essenziale degli appassionati di ciclismo approfitto della pausa pranzo e, vestito come uno scalatore himalayano salto (goffamente) in sella.
Da subito inizia un leggero nevischio, ma il terreno ghiacciato rende la pedalata più semplice rispetto al fango dell'altro giorno, anche se le vibrazioni sono decisamente superiori; inoltre ho montato i copertoni da 35 tassellati, decisamente più adatti per pedalare fuoristrada. Rispetto all'asfalto dopo un'ora si è veramente prosciugati di energie e, a parte i piedi completamente congelati, la sensazione di benessere psicofisico è paragonabile a quella di un piccolo giro estivo sulle dolomiti; ancora devo migliorare parecchio dal punto di vista tecnico, ma come inizio direi che sono sulla strada buona.