sabato 10 giugno 2006

Gara sociale

Il percorso prevede la risalita della Valsugana in gruppo compatto da Bassano a Cismon del Grappa, da qui inizia la competizione vera e propria con lo stappo di Incino (un paio di chilometri piuttosto ripidi), la breve discesa ad Arsiè, una decina di chilometri in falsopiano per raggiungere Primolano e da qui la salita finale verso Enego.
La prima oretta in gruppo è piacevole, si riscaldano le gambe chiaccherano allegramente, quindi sosta a riempire le borracce e a scaricare le vesciche ed improvvisamente diventano tutti seri e silenziosi. Qualche minuto in attesa di Severino in ritardo (che non arriverà) e poi si da il via alla competizione: si parte subito forte e dopo pochi minuti si scollina con il gruppo (22 in tutto) diviso in due tronconi e ci si lancia nella stretta e pericolosa discesa. Qui Flavio parte già in fuga con un compagno (stefano ?) e sfruttando la sua potenza sparisce presto dalla nostra visuale; vedendo che Nicola (il favorito) non lo insegue mi tranquillizzo restandomene il più possibile al coperto del gruppetto (saremo una decina in tutto), anche perchè il mio cardio segna già un numero esagerato di pulsazioni, ma poichè le gambe vanno bene preferisco semplicemente distogliere lo sguardo dal computerino.
A Fastro scatta anche Bruno e come successo in precedenza nessuno si prende la briga di inseguirlo, anche perchè la strada è in leggero vento contrario e sarebbe un piccolo suicidio tecnico; ormai siamo a Primolano e comincia la salita: 11 km intorno al 5%, una salita da Tour de France per intenderci, poco impegnativa all'apparenza ma sulla quale è molto più difficile pedalare al massimo delle proprie capacità.
Dopo un paio di chilometri Nicola accelera, proviamo a stargli dietro ma bastano poche decine di metri per capire che quel ritmo è troppo alto per tutti, e così all'inseguimento si mette Antonio e dietro di lui si forma un lungo trenino, infatti un leggero vento verso nord abbinato alle pendenze tutt'altro che proibitive rendono l'effetto scia tutt'altro che trascurabile. Si sale intorno ai 20 km/h, io sono costantemente 10 battiti oltre il mio limite teorico, mi piazzo sulla ruota di Antonio il quale poco dopo chiede un cambio, ma riesco solo ad affiancarlo per poi ritornare alla sua ruota. A metà salita raggiungiamo i fuggitivi, Nicola è un minuto avanti a noi, e Antonio prova ad accelerare: gli risponde Stefano, poi il sottoscritto e Franco. Qualcuno già ha perso le ruote, ma questa piccola accelerazione fa selezione in maniera considerevole; poco dopo un'altra accelerazione e restiamo in 3 ad inseguire Nicola, il cui vantaggio è sceso a 50 secondi quando ormai mancano solo 2 km. Ultimo tornante ed Antonio accelera ancora, riesco a stagli appresso ma non certo a superarlo, cosa che comunque non mi sarei permesso di fare anche se avessi avuto le forze per farlo, visto che era stato lui a tirare per tutta la salita. Invece a 50 metri dalla linea bianca mi passa Franco relegandomi alla classica medaglia di legno a 40 secondi dal vincitore. Ma la soddisfazione sarà enorme alla premiazione, quando riceverò inaspettatamente una targa come terzo di categoria, visto che Antonio classificatosi secondo appartiene alla schiera dei "vecchietti".
Alla fine 30 minuti e 31 secondi per una VAM di poco inferiore ai 1000, 182 battiti di media e 189 di massima, 86 pedalate al minuto, tanta fatica ma anche la gioia di aver corso per una volta con vero spirito agonistico contro atleti di pari livello.