Ma fare tanti chilometri in auto per una sola salita, per quanto importante questa sia, sarebbe stato uno spreco di risorse, quindi riscaldiamo i motori con il passo Gavia da Ponte di Legno, in maniera da rendere epica la nostra impresa. Il nevischio ai 2652 metri di altitudine ed il freddo patito in discesa sono già dimenticati da un pezzo quando cominciano le dure rampe del Mortirolo.
Le pendenze sono sempre importanti e la salita è tutt'altro che facile, ma l'abitudine ad affrontare pendenze ancora più estreme (Bocca di Forca, Seren del Grappa, Zoncolan...), la concentrazione e la determinazione consentono di raggiungere la vetta senza mai arrivare al limite delle proprie capacità. Breve ristoro e poi percorriamo 20 km sulla cresta dei monti per poi scendere ad Aprica, dove, non paghi delle fatiche odierne, scendiamo ancora per poi affrontare il passo di Santa Cristina, breve ma impegnativo, soprattutto con le gambe appesantite dalle precedenti salite. Negli ultimi 2 chilometri del passo solo il pensiero della birra che mi aspetta in auto tiene a bada qualche crampo, fortunatamente rimesso nel cassetto dall'ultima mezz'oretta in leggera discesa dove le gambe hanno modo di rilassarsi dopo i 4100 metri di dislivello superati.