Nella gara di San Fior ci siamo dati battaglia su un percorso bagnato e scivoloso, di quelli che preferisco, anche se in realtà mi sarebbe piaciuto qualche tratto che obbligasse tutti a correre a piedi. Due ponti con i gradini, una bella serie di dune, fossi ed ostacoli obbligavano a scendere dalla bici, ma era la gestione del fondo fangoso la vera difficoltà. Nelle curve la bici andava dove voleva lei, e non mi restava che seguirla, mentre nei rettilinei andavo a cercare sempre la traiettoria più compatta e meno fangosa. Proprio nei drittoni ho visto che guadagnavo parecchio, quindi cercavo di uscire di curva ed accelerare il più velocemente possibile, ed in questo il pranzo di Natale ha decisamente aiutato: siano benedette la crema di ceci, il pasticcio ai carciofi, le lenticchie in umido ed il loro "overboost".