
Con grande rammarico scopro che è stata asfaltata gran parte di una forestale che precedentemente era in terra battuta, anche se in realtà questo facilita il superamento dei tratti più ripidi prima decisamente difficoltosi (la pendenza del percorso varia dal 10% al 20%).
Terminata la lunga salita (10km) comincia un lungo tratto di falsopiano, e l'aumento della velocità mi costringe a rivestirmi per bene. La strada forestale è ben pulita, a parte qualche tratto rimasto all'ombra degli alti pini che risulta ancora innevato: il suono della neve che fruscia schiacciandosi sotto le ruote è semplicemente stupendo, regala emozioni di solitudine e natura davvero uniche.
Ogni tanto qualche lastrone di ghiaccio in prossimità delle numerose sorgenti mi costringe a procedere con prudenza, ma nonostante ciò basta un attimo di distrazione per perdere il controllo della bicicletta scivolando a terra, ma sfido chiunque a mantenere la concentrazione sulla strada quando una coppia di daini ti attraversa il sentiero a dieci metri di distanza; un poco ammaccato e spaventato mi rialzo e li guardo allontanarsi nel bosco.
Alla fine il tratto più duro risulta essere la discesa su strada statale. Il freddo pungente, soprattutto nei tratti all'ombra, mi costringe infatti a fermarmi parecchie volte per scaldarmi le mani ormai incapaci di trattenere le leve dei freni. Arrivato a casa fatico ad aprire la porta di casa con la chiave, tanto si sono intorpidite le mie mani: per dare un’idea della rigida temperatura la borraccia dell'acqua è completamente gelata !