domenica 27 novembre 2011

4 stagioni

Temperatura, colori, profumi, luce: ogni stagione ha il suo fascino, e con il trascorrere degli anni ho imparato ad ammirare ed apprezzare le caratteristiche di ciascuna. La primavera porta con se entusiasmo, rinnovamento, voglia di ripartire; gli alberi iniziano e germogliare e la natura si risveglia insieme alla nostra forma fisica, i colori sono brillanti, gli odori intensi ed il cielo quasi sempre limpido. L’estate invece consente lunghe escursioni grazie alle molte ore di luce, arriva la fatica, quella vera, che ti prosciuga di ogni energia, il caldo torrido, l’umidità tropicale, l’erba folta e quasi bruciata dall’arsura. Raggiunto l’apice della forma segue l’autunno, dove allentando l’intensità dello sforzo è un vero piacere godere delle mille sfumature che la natura ci regala, e l’abbassarsi delle temperature fa sopportare meglio le poche fatiche che ancora ci si concede. Infine l’inverno, con le sue rigide temperature, la nebbia, la neve e il fango del ciclocross, l’enorme fatica concentrata in breve tempo, al punto che quando il sole splende e ritorno sull’asfalto sembra quasi di volare, un poco come alla Roubaix, dove la suggestione e le vibrazioni del pavèè sono ancora più apprezzate al termine di ciascun settore.
Ed è proprio questa continuo alternarsi delle stagioni che non mi fa mai mancare la voglia di inforcare una sella ed uscire di casa.

domenica 20 novembre 2011

Ciclocross sul Montello


Con il solo obbiettivo di allenarmi divertendomi e con la consapevolezza dei miei limiti sia tecnici che agonistici mi presento a Caonada di Montebelluna per una tappa del trofeo triveneto di ciclocross. La prima mazzata è subito servita: da quest’anno hanno diviso gli amatori in due categorie, e ancora per quest’anno rientro in Fascia 1, il che significa durata della gara fissata in 60 minuti e che correrò contro insieme agli U23 e agli Elite, mentre la seconda mazzata arriva in fase di riscaldamento dove devo andare a tutta per tenere la ruota di gruppetti che procedono chiacchierando. Ed infatti 300 metri dopo il via sono nettamente l’ultimo sul percorso; il sole limpido mantiene il terreno quasi perfetto e solo in due passaggi si incontra un poco di fango, e se da una parte sono agevolato dal percorso meno tecnico dall’altra resto incantato dalla velocità di tutti gli altri, un ritmo che non riuscirei a tenere nemmeno se fossi su asfalto. Alla fine la mia media oraria sarà di 21 km/h, con punte oltre ai 35. Dopo 3 giri vengo doppiato (foto) e finalmente non resto più solo sul percorso; il mio ritmo resta costante per tutti gli 8 giri (da 6.50 a 7.30 a giro) nonostante 3 cadute di catena, e solo nel finale, vedo che, impegnandomi a fondo, per qualche decina di metri riesco a tenere il ritmo di chi mi ha appena doppiato e che ora sta evidentemente alla frutta. Alla fine i giri di distacco saranno due, ma parteciperò ancora, perché un’ ultimo ci deve sempre essere.

venerdì 18 novembre 2011

Come brucia...

Pausa pranzo dedicata al ciclocross, nel disperato tentativo di migliorare un poco la tecnica: riscaldamento, slalom tra gli alberi, scendere e risalire in corsa, saltare ostacoli naturali, salire e scendere i due metri dell’argine del fiume. Solo che, durante una discesa in diagonale la ruota anteriore scivola, sbando leggermente e per evitare un albero punto dritto dentro ad un cespuglio di Robinia (Gasia in dialetto veneto), vengo disarcionato e con una elegante capriola esco nel prato dalla parte opposta. Certo i tagli non sono profondi, ma come bruciano…

domenica 13 novembre 2011

I cento passi

Prologo: prima di ogni altra cosa i doverosi ringraziamenti a mia moglie Carla per avermi sopportato (mentre ero in sella) e supportato (quando ero appiedato), ed ai miei splendidi bimbi Diego e Linda per la serenità interiore che mi hanno donato.

Trailer: la sequenza delle immagini comincia con la scalata del Grappa tra la neve di gennaio, quindi l'incidente alla vigilia di Pasqua, il recupero seguito dalla prima pedalata impegnativa con pranzo a Pianezze, i panorami di Grappa, Visentin, Crostis e Matajur, il Rifugio Marmarole raggiunto alle 7 di mattino, il Grappa in notturna, il piede a terra sullo Zoncolan. Musica di sottofondo: You could be mine dei Guns n' Roses.

Trama: inverno intenso nonostante il meteo spesso avverso, brutta influenza a febbraio che mi ha tenuto fermo 3 settimane, ed appena ripresa un poca di forma ecco arrivare il brutto incidente. Due mesi di stop, la lenta ripresa, qualche piccola soddisfazione d'estate ed un autunno centrato sull'esplorazione e la ricerca di salite per me ancora inedite.

Cast: diversi attori protagonisti, alcuni di assoluto rilievo, tra cui Grappa, Visentin e Crostis per i panorami e Bocca di Forca e Zoncolan per le pendenze; altre sono delle semplici comparse ma che difficilmente verranno dimenticate.

Ringraziamenti: se fosse un film comico potrei dire che senza aspettare Graziano forse ne avrei fatte anche di più, ma questa è una commedia seria, anzi, a volte sconfina nel drammatico, quindi devo ringraziare seriamente David e Graziano per la compagnia e la pazienza, soprattutto nel post-incidente, ma anche Mirko, Fabio, Ivan e tutti gli amici del forum per il supporto morale.

Note: Certo non sono tutti passi veri e propri, ma ho inserito solo salite da me ritenute degne di rilievo, vuoi per lunghezza o dislivello, vuoi per difficoltà tecnica. Questo per dire che non ho dovuto raschiare il fondo del barile: ad esempio sul Montello considero solo le due perse che arrivano nel punto più alto, il passo Valparola dopo il Falzarego non lo conteggio, etc.

Locandina




















Titoli di coda