Condotta di gara

Spesso nelle gare si formano dei gruppi davvero numerosi, e resta sempre il dubbio su come gestirsi nella frazione ciclistica. Meglio starsene buoni e coperti e risparmiare energie per correre più velocemente, o provare a scattare, tirare il gruppo, aumentare la velocità per mettere fatica nelle gambe degli avversari ? Io mi diverto di più con il piano B, e pazienza se poi perdo il podio per una manciata di secondi.

Caldo ed afa

Le temperature sono calate appena, ma il grado di umidità è ancora veramente troppo elevato. La foto è stata fatta prima ancora di togliermi il casco e gli occhiali.

Campionato Regionale Sprint di Jesolo

Quando dai tutto, ma proprio tutto, non puoi che essere soddisfatto, ma anche questa volta il podio mi è sfuggito per una manciata di secondi (5° classificato, a 1.02 dal vincitore, a 17 secondi dal podio). La frazione a nuoto è stata la mia migliore di sempre (passo 1.39, 7° tempo di categoria, su 40), cambio velocissimo, ma non ho avuto la fortuna di trovare subito qualcuno che spingesse forte in bici, e dopo pochi chilometri si è formato un gruppo di una quindicina di persone. Le ho provate tutte per riuscire a scappare in due o tre, perchè in gruppo sapevo che c'era gente più forte di me a piedi, ma non c'è stato verso, nonostante 292w medi e scatti continui (comunque ho portato a casa il miglior tempo bike di categoria). A piedi ho pagato un poco, un pelo più lenti i tre chilometri centrali (4.09), bene il primo chilometro e l'ultimo (passo 4.02), con gli ultimi 300 metri a 3.20, ma appena si sono accorti che stavo rientrando hanno sprintato anche gli altri. Peccato, perchè una birra a tutti i compagni di squadra la avrei pagata volentieri.

Scarpe da corsa

Credo siano le scarpe più serie con cui abbia mai corso in tutta la mia vita. Ma non è stata una scelta ponderata, semplicemente erano rosse e costavano poco. Leggi anche qui, qui e qui.

Un'altra gara su strada

Sabato pomeriggio, dopo le pulizie di casa (qui), ho partecipato ad un'altra gara su strada di ciclismo, con il solo scopo di allenarmi pedalando gruppo, con rilanci continui e fuori giri esagerati. Dopo 500 metri ho messo il rapporto più duro che avevo e non lo ho più tolto per un'ora e un quarto, chiudendo a centro gruppo nonostante l'ultimo chilometro pedalato come se non ci fosse un domani.

Duathlon Cross con le gambe stanche

Sabato pomeriggio una bella gara ciclistica in circuito, chiusa a quasi 44 km/h di media, e con le gambe demolite non c'è nulla di meglio che partecipare ad un duathlon cross, correndo e pedalando sull'argine del fiume. Una cinquantina di partecipanti per questa manifestazione non competitiva solo sulla carta, che concludo come lo scorso anno (qui) in terza posizione assoluta. Felice della prestazione, soprattutto in combinato con la gara di ieri, anche se adesso mi ci vorrà più di qualche giorno per recuperare completamente.

Lavori domestici

Proprio non capisco perchè organizzino delle gare nel primo pomeriggio; così sono costretto a passare la mattinata aiutando nelle pulizie di casa.

Piano B

L'auto era li, mancavano solo 10 km, ma ero talmente esausto e vuoto di energie da essere stato costretto a fermarmi al supermercato; speravo in una coca cola fresca, ma non essendo disponibile sono passato al piano B.

Fuorigiri

E' vero, volevo pedalare in compagnia, fare dei fuorigiri in vista del ciclocross che inizierà il prossimo mese e, dopo una settimana al mare, avevo una gran voglia di far fatica. Ma secondo me oggi abbiamo esagerato !

Il primo giorno di ferie

Viaggio in Croazia, località Premantura, e dopo esserci sistemati vado a fare una corsa esplorativa delle varie spiagge ed insenature. Il sentiero è sassoso e polveroso, ad un certo punto supero un cane e poco dopo mi giro per controllare che non mi stia seguendo; inciampo in discesa e mi sbilancio in avanti perdendo l'equilibrio, cerco di aggrapparmi ad una pianta e mi riempio la mano di spine. Tre falcate, con il volto sempre più vicino a terra, in cui ho il tempo di realizzare che sto cadendo, ma fortunatamente anche per decidere come cadere: appoggio una mano a terra, rotolo sulla spalla in una capriola quasi perfetta. Quasi, perchè il ginocchio batte su una roccia e mi si gonfia immediatamente come una albicocca. Riesco a correre fino a casa, buttarmi in piscina con un sacchetto di ghiaccio recuperato al bar, mentre per il dopocena ci si arrangia con un guanto in lattice che accoglie freddolosamente tutto il ginocchio.

Cason di Lanza

Salita che avevo già affrontato dall'altro versante (qui) e su cui non mi sono documentato abbastanza: la pendenza media è impegnativa e lo sapevo, ma anziché salire regolare, alterna continue contropendenze a tratti prossimi al 20%, che ci hanno impegnato decisamente oltre le aspettative, al punto che al rifugio ci siamo concessi una meritatissima pausa. Strada stretta e tortuosa che si divincola tra boschi, malghe e prati veramente suggestiva, merita davvero la fatica.