mercoledì 1 ottobre 2008

100 Pianezze

Cento salite una diversa dall'altra, nonostante la strada sia sempre la stessa.
Perchè cambia il meteo: l'ho affrontata con l'afa che ti asciuga la bocca, con il vento che ti sposta la bicicletta soprattutto in discesa, con la piogga fine che ti si infila dappertutto o i violenti temporali estivi che non ti fanno più vedere la strada, con il sole ed anche con la neve.
Cambia la condizione fisica: a volte gli 11,2 km al 7% ti sembrano una infinita rampa verso il cielo, arranchi curvo sul manubrio con le gambe pesanti e temi di non arrivare mai, altre ti sembra di volare, la pendenza mai eccessiva ti fa spingere rapporti molto duri a velocità che nemmeno credevi da saper raggiungere.
Cambia la bicicletta: ci sono salito con la vecchia Benotto in acciaio per preparare la Roubaix, con la Bianchi in alluminio e con quella in titanio, ed infine con l'"arancia meccanica" in alluminio/carbonio.
Cambia la compagnia: raramente con amici (staccato o staccante dopo pochi km), a volte superato dai prof. (Pellizzotti, Bruseghin, la nazionale italiana 2007 al completo), altre tra decine di ciclisti di tutte le specie (dai pensionati con 10 kg di troppo alle squadre juniores in allenamento), molto più spesso da solo con la mia fatica.
Salita adorata perchè vicina a casa, lunga e regolare, perchè è diventata "mia" in questi 6 anni e perchè la affronto sempre al massimo delle mie capacità, perfetto riscontro e test del mio stato di forma.
Pianezze da Valdobbiadene (TV), siamo arrivati a 100 sfide ed ho sempre vinto io.