Gita in Slovenia

Partenza da Tolmezzo, con l'idea di salire al monte Lussari, per cercare di far meglio degli atleti del giro dopo la cronoscalata di sabato. Purtroppo, dopo la prima rampa, la strada è chiusa, perchè ci sono i mezzi che vanno su e giù per trasportare transenne e impalcatura della zona di arrivo. Cambio programma al volo, allungando un poco il giro, per risalire il monte Mangart, in Slovenia. Bellissima salita anche questa, anche se la strada è ricoperta di neve negli ultimi 3 km. Peggio di così non poteva andare: anzi, si, perchè nel ritorno mi si surriscalda l'auto ed arrivo a casa in una nuvola di vapore e radiatore fumante. Almeno ho aggiunto alla mia collezione di salite sella Cereschiatis.

Pedalare in gruppo

Anche oggi un bel gruppetto per una pedalata da 5 ore e mezza, senza rifiatare mai, con le salite affrontate tutte al limite, mascherando la fatica per non dare soddisfazioni agli amici, d inventando scuse quando si perdono le ruote di chi ci precede. Davvero molto bello e divertente.

La bicicletta in gara

No, non sono e non mi sento assolutamente un fenomeno, ma senza mancare di rispetto a nessuno, devo dire che è evidente come la maggior parte dei triatleti sia abituata a pedalare da sola e non in gruppo. In rettilineo spingono anche forte, molto forte, ma appena ci sono delle curve, delle inversioni o delle rotonde perdono subito contatto. Lo scorso anno a Caorle, dove metà del percorso è abbastanza tortuoso, questo mi ha consentito di guadagnare tantissimo saltando da un gruppetto all'altro, ma quest'anno c'era troppo vento, e non mi restava che rialzarmi ed aspettare che i compagni rientrassero.

Triathlon Sprint di Caorle

Un'altra buona gara, in una giornata tipicamente autunnale, con un nuoto sopra le aspettative che adesso però mi riempie di responsabilità per le prossime gare. In bicicletta siamo in cinque, e nessuno si risparmia; la frazione resta buona, ma dopo aver corso una gara in circuito mi rendo conto di quanto più forte si potrebbe andare organizzandosi un poco meglio, magari pedalando in doppia fila. Anche a piedi il tempo mi soddisfa, nonostante le scarpe inzuppate d'acqua siano pesanti come due mattoni. Però resta sempre quel minutino abbondante che mi tiene lontano dal podio (oggi 5° su 55 di categoria), ma, come detto più volte, non saprei proprio dove andare a limare. Quindi va benissimo così.

Il mio povero dito

Ormai un paio di settimane fa ne ho combinata un'altra delle mie: ho cercato di togliere una lumaca, che mi si era attaccata nella parte inferiore del telaio, senza smettere di pedalare. Per fortuna ero in salita e procedevo lentamente, perchè il dito ha toccato il copertone ed è stato risucchiato verso l'alto incastrandosi sulla forcella. Dal dolore e dal colore dei giorni successivi molto probabilmente c'era una piccola frattura, ma è bastato non fare alcuna radiografia per declassarlo a distorsione. Mi è tornato in mente solo oggi, quando mi son reso conto che ancora il dito non ha forza nemmeno per staccare un adesivo.

Campionato Italiano ACSI

Si corre in casa il campionato italiano su strada ACSI di seconda serie, e non posso certo tirarmi indietro. L'idea è quella di fare un buon allenamento con due ore ad alta intensità, ed in effetti le aspettative non saranno deluse. Andatura elevata, qualche rallentamento (si fa per dire), ed alcune accelerazioni violente, per due ore di puro divertimento ed adrenalina. Nel finale si viaggia sopra ai 50 km/h, poi a 1200 mt dall'arrivo il gruppo improvvisamente rallenta e provo la "fagianata", proseguendo dritto, forzando sui pedali con tutto ciò che ho in corpo. Resisto qualche centinaio di metri e poi vengo ripreso, chiudendo nella pancia del gruppo. 

Posizionamento in sella

Non so se sono posizionato correttamente in sella, ma mi sono divertito parecchio a giocare con il goniometro ed una cosa sicuramente la ho capita: devo raddrizzare il quadro in garage.