martedì 15 settembre 2009

Monte Grappa in notturna

La luna piena è passata solo da un paio di giorni, il clima è ideale anche se il cielo appena velato, un rapido giro di telefonate ed alle 20.00 siamo a Romano d'Ezzelino per iniziare una inedita (almeno per noi) avventura.
Partiamo verso il Monte Grappa con il cielo già buio, anche se il sole dietro alle montagne ci regala ancora una discreta visibilità, ma i fanali sono già accesi per segnale la nostra posizione ad alcune auto che ancora percorrono la strada Cadorna. Jack, David, Graziano e Maurizio (non pervenuto nelle foto) i componenti del gruppo, al momento già emozionati per quello che ci aspetta, in quanto nessuno ha ancora assaporato le sensazioni della pedalata in notturna.
Nella prima parte, fino a Camposolagna, prendiamo confidenza con il buio, ammirando le luci della pianura che si allontanano sempre più, regalandoci qualche momento suggestivo spegnendo tutti i fanali e godendo del silenzio dei monti. Buio e freddo il falsopiano nel bosco fino a Ponte San Lorenzo, quindi si ricomincia a salire tra le malghe accompagnati dai campanacci delle mucche al pascolo.
Ma sono gli ultimi chilometri a regalare le emozioni più forti, quando decidiamo di spegnere tutte le luci approfittando della luna che fa capolino tra le nuvole illuminandoci la strada e le rocce che ci circondano, quando l'assenza del bosco ci consente di ammirare le infinite e piccole luci 1500 metri più basse di noi, quando l'emozione ci fa superare agevolmente la temperatura che si è fatta rigida ed il profilo del rifugio Bassano ci segnala la fine di questa splendida scalata notturna.

martedì 1 settembre 2009

Nel Caldo estivo

Sveglia alle 5.30, colazione con polenta avanzata la sera prima e marmellata di mirtilli, moka da 3 di caffè, vestizione e subito in sella. Per fortuna il sole è ancora basso e gli occhi hanno ancora qualche minuto per abituarsi a questa nuova situazione di luminostià. Dopo un’oretta sono a Montebelluna e guardando il cielo è evidente che non ho pagato i diritti per avere il cielo perfettamente azzurro, visto che le nuvole sono alquanto minacciose, ma non mi scoraggio e proseguo verso le montagne, che, nonostante numerosi tentativi, non sono riuscito a fotografare decentemente. Attraverso il Piave (sul ponte, ovviamente) e mi incuneo tra le colline ricoperte da viti di Prosecco: le verdi piante a mezza altezza ricoprono a terrazza intere colline.
Da Tovena supero il passo San Boldo, sempre suggestivo con i suoi tornanti in galleria, mentre qualche minacciosa nuvola mi rinfresca con qualche gocciolina. Alla fine della discesa scarto le nere nubi del versante bellunese scegliendo quelle leggermente più chiare del versante di Felte. Da qui proseguo fino a Primolano per ridiscendere la Valsugana fino a Bassano nella sua splendida ciclabile, e quindi su e giù per la pedemontana fino a Pederobba da dove raggiungo casa sotto un sole cocente che mi ustiona gambe e braccia, che mi prosciuga la gola nonostante i rifornimenti idrici ad ogni fontana e che, a 4 km dall’arrivo, mi fa scoppiare i piedi dentro le scarpe: se fosse successo a 10 km da casa mi sarei fermato, ma in qualche maniera (parlando da solo ad alta voce) sono riuscito a trascinarmi fino a casa, dove mi sono omaggiato con una serie di autoscatti. In totale 215 km, 1400 metri di dislivello, 28.1 km/h di media, obiettivo dei 28 di media raggiunto e superato !

PS: Ho scoperto che è molto facile raggiungere i proprio obiettivi, basta fissarli a 500 metri dall'arrivo !