
Con questo spirito procedo su strade semideserte, il paesaggio intorno a me regala scorci meravigliosi, ogni tanto supero qualche altro ciclista Eroico; pedalo un chilometro dopo l'altro finchè raggiungo il primo ristoro e con meraviglia scopro che è attrezzato con panini al salame, formaggio, crostate e biscotti, acqua, Chianti e vin Santo. Fatta colazione rimpio la borraccia di acqua e vino (sconsigliatissimo sotto sforzo, asciuga la bocca, ed invece di far passare la sete la fa aumentare) e riparto.

Al successivo rifornimento, e siamo al 150° km, vengo anche intervistato da una tv locale: l'ultima domanda che mi fanno è: "e se ti dicessi che il peggio deve ancora venire?"; credevo scherzasse, ed invece i 15 km che seguono sono un vero tormento. Un saliscendi continuo, tutto su sterrato, con delle rampe anche al 20%, un paio delle quali son purtroppo costretto a farle a piedi. Infatti con il 39x23 come rapporto massimo e con le scarpe bloccate dalle cinghiette correvo davvero il rischio di farmi del male.
Gli ultimi chilometri, come sempre, volano con la forza dell'entusiasmo che cancella qualsiasi fatica, complice l'uovo crudo con biscotti e vin dolce dell'ultimo ristoro: splendido l'arrivo a Gaiole con l'intero paese in festa, la banda che suona, cibo e vino a volontà ! Tanto che, se mi capiterà di ritornarci, farò sicuramente un percorso più breve e mi gusterò di più la parte godereccia della manifestazione