La bicicletta da cronometro

Dopo quattro mesi finalmente ho tirato giù dal gancio la bicicletta da cronometro, pulita, lubrificata, e collaudata in strada, in una giornata primaverile, che mi ha consentito anche la prima uscita dell'anno in abbigliamento estivo. Belle sensazioni, alta velocità, fatica contenuta, posizione comoda e aerodinamica. Si tratta decisamente di un altro sport.

Asiago, Campionato Italiano Winter Triathlon

Inizia la frazione con gli sci e sento le pulsazioni al limite, fatico a trovare coordinazione, gli sci non tengono nel piano ed in salita non trovo il ritmo giusto, ma in qualche maniera mi trascino al traguardo (91°/140 in classifica assoluta, 10°/18 di categoria). Peccato perché solo pochi giorni fa avevo provato il percorso con tutt'altre sensazioni, e perché dopo le prime due frazioni ero messo decisamente bene. Però, quando chiudi una gara di un'ora e mezza con il 40% del tempo in soglia (Z4) ed il 60% oltre (Z5), davvero c'è poco di cui essere rammaricati. E per onestà va detto che, se anche fossi volato sugli sci, avrei guadagnato una sola posizione.

Ciclocross, biliancio stagionale

Ormai conclusa anche questa stagione invernale dedicata al ciclocross, nel segno dell'incertezza e dell'improvvisazione; ha piovuto abbastanza, fango ce ne è stato parecchio, e nella loro modestia sono contento dei risultati ottenuti. Gare annullate, spostamenti di date, diverse settimane tra una gara e l'altra probabilmente hanno penalizzato più gli altri che me stesso: perchè chi non è mai pronto, in realtà è sempre pronto.

Altopiano di Asiago

Che spettacolo l'Altopiano di Asiago illuminato dal sole, con le piste da fondo perfette, scorrevoli e appaganti tra panorami mozzafiato verso le vette innevate, mentre la pianura è coperta dalla nebbia, dall'umidità e dal freddo. Quest'anno il winter triathlon lo ho preparato bene anche nella terza frazione, adesso mi tocca trovare una scusa diversa dal mancato allenamento, per giustificare quella che sarà comunque una modesta prestazione.

 

Le scarpe

Impermeabili, robuste, con la suola liscia in cui il fango non si attacca, ideali per il dopogara nel ciclocross: le scarpe del matrimonio (2004) hanno trovato finalmente una nuova vita.