giovedì 27 maggio 2010

Bocca di Forca 2010

Ogni volta mi dico che sarà l'ultima, ed invece una o due volte l'anno ci ricasco e non riesco a resistere alla tentazione di scalare Bocca di Forca. In inverno ero stato respinto due volte, la prima per colpa della pioggia, la seconda per la scarsa forma (e comunque in vetta c'era neve), quindi avevo un contenzioso aperto.
Ho messo il cardio che non usavo da mesi ed ho iniziato la "via crucis". Primi 3 km per scaldare i motori, prima rampa appena sotto al 20% superata brillantemente, altro tratto più agevole e si arriva ai piedi del muro, 500 metri infiniti con punte al 22%. L'occhio è sul cardio che lampeggia, le gambe bruciano ma sento che sto salendo bene e resisto bene; un tratto al 15% è l'ideale per far abbassare il cuore e recuperare, quindi un altro muro ma ormai il peggio è passato. Restano 3 km con pendenze intorno al 12%, guardo il cardio e vedo che ho ancora margine, quindi indurisco il rapporto e spingo fino allo scollinamento dove arrivo ai limiti.
Decidere di sfidarla è poco razionale, sopravvivere è già una buona cosa, arrivare in vetta senza mettere il piede a terra è da eroi, farla il più forte possibile forse da dementi. Se un giorno non doveste avere più mie notizie venite a cercarmi da quelle parti: o mi torvate inerme sull'asfalto o seduto in terra che parlo con i tafani.