55 giorni dopo l’incidente mi ritrovo a Feltre, con il numero sulla schiena alla partenza della GF Sportful: so già che farò di tutto per completare il percorso corto (125km x 2500m) ma non escludo nemmeno la possibilità di essere costretto a saltare l’ultima salita, il Croce d’Aune.
Nella parte iniziale procedo in assoluta tranquillità lasciandomi sfilare inizialmente da orde barbariche indemoniate, quindi da gruppi sempre più ridotti e a velocità sempre meno sostenute; ai piedi della prima salita dietro di me ci sono solo un centinaio di atleti (sono 1069° su 1250 finisher), evidentemente i meno preparati, perché come la strada sale recupero decisamente posizioni. Al bivio tra i due percorsi l’incoraggiamento dei compagni della MonteGrappaChallenge mi carica di entusiasmo e solo nelle rampe più dure del passo Cereda le gambe cominciano a diventare pesanti. Al termine della discesa nessuna emozione particolare quando ripercorro il luogo dell’incidente: meglio così !
Da quando sono risalito in sella, due settimane fa, ho percorso meno di 200km ed una sola vera salita, quindi il Croce d’Aune è una vera incognita ma ci provo ugualmente: il fiato è quasi al limite, le gambe sempre a rischio crampi, ma riesco a tener duro fino alla vetta continuando a recuperare posizioni (836° in vetta, 814° all'arrivo) su chi evidentemente aveva esagerato nella prima parte della manifestazione.
Se non ci fosse stata la Sportful sicuramente mi sarei posto un altro obiettivo, ma non posso negare che l’idea di riuscire a pedalare sulle strade di casa (anche se seconda casa) mi ha stimolato parecchio nei momenti più difficili del mio recupero fisico.