sabato 24 ottobre 2020

Il capriolo

Pedalata tranquilla tra colline trevigiane con Vanny, quando sentiamo un urlo animalesco, quasi un fischio: nemmeno il tempo di ragionare di che cosa si tratta e ci troviamo un capriolo in mezzo alla strada. E' sceso dal bosco, probabilmente non ci ha visto fino all'ultimo momento, e prova a frenare, ma con gli zoccoli scivola sull'asfalto e va a sbattere contro il guard rail, rimbalza e torna in mezzo alla strada mentre stiamo arrivando noi. Mi colpisce appena il piede, mi porto in mezzo alla strada e mi fermo completamente. Mi giro verso Vanny e lo trovo con la ruota anteriore incastrata sull'animale che è steso a terra e scalcia nel vuoto; la ruota posteriore è sollevata in aria, l'amico è incastrato con le gambe sul manubrio e con le braccia sulla pancia dell'animale. In tutto sono cinque secondi di lotta, poi il capriolo si rialza ed urlando e correndo torna nel bosco. Nessun danno alla biciletta, nessun danno al corpo, solo tanto spavento che, pochi secondi dopo si trasforma in fragorose risate.