Fin dalla partenza so che il mio livello di allenamento non è dei migliori, quindi fin dall'inizio l'obbietivo è di risparmiare il maggior numero di energie per portare a casa la pelle. Nei primi chilometri pianeggianti soliti scatti e controscatti, ma fortunatamente trovo un bel tedescone da 120 kg che procede regolare a 40 km/h incurante di tutto; peccato non avere avuto un ombrello per agganciarmi al suo telaio, probabilmente non se ne sarebbe nemmeno accorto. Siamo alla prima salita verso Casteltesino, la strada è intasata di ciclisti e non ha senso faticare con sorpassi e manovre azzardate, quindi procedo regolare, così come nella prima metà del passo Manghen: al momento sono appena il 1229° concorrente. Gli arcigni 5 km sopra al 10% di pendenza per raggiungere la vetta li supero brillantemente con un rapportino agile chiudendo il passo con un tempo alto ma decente, mangio un panino e giù in picchiata verso Cavalese. Qui trovo solo 4 ciclisti, preferisco quindi rallentare e mangiare ancora, e poco dopo mi accodo ad un gruppone di 30 atleti che mi scortano ad alta velocità fino ai piedi del Passo Rolle. Solitamente da qui in poi inizio a soffrire, ma oggi mi sento bene e procedo con un rapporto più duro del solito. Ogni ciclista avanti a me diventa un obbiettivo da raggiungere, e vista la fatica di chi mi sta intorno i sorpassi sono davvero numerosi. Meglio ancora sul Passo Croce d'Aune: quasi non sento la fatica mentre intorno ho solo atleti sfiniti, e questo mi stimola psicologicamente a tener duro e, per quanto possibile, ad accelerare ancora. Strappo di 3 km per raggiungere Pren e salita finale verso il centro storico di Feltre e finalmente la missione è compiuta, chiudendo con il nuovo personale di 8.45.00 intorno alla 650° posizione (nonostante il percorso allungato a 214 km con quasi 5000 metri di dislivello). E dopo il traguardo quasi mi hanno dovuto abbattere altrimenti continuavo a pedalare ancora