Distorsione al pollice della mano sinistra, caviglia leggermente gonfia con un profondo taglio causato dagli ingranaggi della catena, contusione al coccige, gambe dure come il cemento, mal di schiena… eppure l'ultimo weekend non sono stato a Beirut, ma a Conegliano a pedalare con altri 7 compagneros su e giù per i colli trevigiani, facendo 160km e 3000 metri di dislivello distribuiti in una trentina di strappi, e, potrà sembrare strano visto il bollettino medico, mi sono anche divertito parecchio.
Alcune salite sono le classiche della zona, altre sembravano le rampe di accesso di qualche garage privato, alcune lunghe alcuni chilometri e con pendenze abbordabili ed altre con pendenze mostruose, ma il massimo del divertimento è stato lo spirito competitivo che andava via via crescendo con il passare delle ore.
Intuite da subito le differenze di capacità si sono cercati i modi più vili e feroci per guadagnare qualche posizione, con azioni che non si vedevano dalla coppa Kobran di Fantozzi: indicazioni sbagliate per mandare fuori strada qualcuno prima della salita, qualcuno che distraeva in chiacchere i più forti mentre un altro scattava all'improvviso, piccole trattenute o “tappi” più o meno involontari, etc.
E nel finale, ormai prossimi all'arrivo, un involontario piccolo cambio di direzione del “Gatto” mentre lo stavo per affiancare ha fatto toccare le nostre ruote, e per allontanarmi da lui sono finito contro David: i manubri si sono agganciati ed ho vissuto 5 secondi di adrenalina pura prima di riuscire a fermarmi con una “sellata” sul sedere e la corona piantata nella caviglia, ma riuscendo entrambi ad evitare di cadere (ma non chiedeteci come abbiamo fatto).
Alcune salite sono le classiche della zona, altre sembravano le rampe di accesso di qualche garage privato, alcune lunghe alcuni chilometri e con pendenze abbordabili ed altre con pendenze mostruose, ma il massimo del divertimento è stato lo spirito competitivo che andava via via crescendo con il passare delle ore.
Intuite da subito le differenze di capacità si sono cercati i modi più vili e feroci per guadagnare qualche posizione, con azioni che non si vedevano dalla coppa Kobran di Fantozzi: indicazioni sbagliate per mandare fuori strada qualcuno prima della salita, qualcuno che distraeva in chiacchere i più forti mentre un altro scattava all'improvviso, piccole trattenute o “tappi” più o meno involontari, etc.
E nel finale, ormai prossimi all'arrivo, un involontario piccolo cambio di direzione del “Gatto” mentre lo stavo per affiancare ha fatto toccare le nostre ruote, e per allontanarmi da lui sono finito contro David: i manubri si sono agganciati ed ho vissuto 5 secondi di adrenalina pura prima di riuscire a fermarmi con una “sellata” sul sedere e la corona piantata nella caviglia, ma riuscendo entrambi ad evitare di cadere (ma non chiedeteci come abbiamo fatto).