Mentre mi sto dirigendo a Montebelluna mi si accoda una persona e mi chiede gentilmente se si può mettere nella mia scia; ovviamente acconsento e procedo regolare come prima. Ad un semaforo il tizio mi affianca e mi chiede che giro faccio, ed io, sempre gentilmente, rispondo che ho intenzione di andare su e giù per i colli Asolani e per il Montello, e questi “sono francese e non conosco le strade, posso venire con te ?”. “Nessun problema !”
Mercato vecchio: salita breve e pedalabile, io vado spedito ma senza impiccarmi ed il transalpino mi segue senza problemi. Cominciamo a chiacchierare fino ai piedi della forcella Mostaccin, 3 km con pendenze spesso in doppia cifra. Sparo tutto quello che ho, stabilendo anche il mio record personale, quindi decido di aspettare questo nuovo amico anche per il resto del percorso. Passano nemmeno 2 minuti e questi spedito inizia la discesa senza fermarsi nemmeno un secondo.
Si tratta di un abitante della bassa Francia, a ridosso dei Pirenei, appassionato pedalatore, e parla discretamente l’italiano, o meglio, il veneto. Infatti tra martedì e mercoledì si è fatto 700 km in sella ed è venuto a trovare suo cognato, essendo figlio di un immigrato.
Ai piedi del Montello altro scatto sulla presa quattordici (record personale mancato di pochi secondi), neanche il tempo di riempire la borraccia che il nuovo compagno di viaggio mi raggiunge e di nuovo insieme scambiandoci qualche opinione sui professionisti.
Dimenticavo un particolare: il “francesino” aveva sessantotto anni (si, proprio 68 !)
Grandi saluti e scambio di complimenti quando le nostre strade si dividono… e nemmeno un minuto dopo supero 4 cinquantenni mestrini che si mettono immediatamente dietro di me e mi seguono praticamente fino a casa: anzi, quando sono praticamente davanti al garage si dicono disposti a pagarmi il pranzo se li trascino ancora sul filo dei 40 km/h fino a casa loro
Mercato vecchio: salita breve e pedalabile, io vado spedito ma senza impiccarmi ed il transalpino mi segue senza problemi. Cominciamo a chiacchierare fino ai piedi della forcella Mostaccin, 3 km con pendenze spesso in doppia cifra. Sparo tutto quello che ho, stabilendo anche il mio record personale, quindi decido di aspettare questo nuovo amico anche per il resto del percorso. Passano nemmeno 2 minuti e questi spedito inizia la discesa senza fermarsi nemmeno un secondo.
Si tratta di un abitante della bassa Francia, a ridosso dei Pirenei, appassionato pedalatore, e parla discretamente l’italiano, o meglio, il veneto. Infatti tra martedì e mercoledì si è fatto 700 km in sella ed è venuto a trovare suo cognato, essendo figlio di un immigrato.
Ai piedi del Montello altro scatto sulla presa quattordici (record personale mancato di pochi secondi), neanche il tempo di riempire la borraccia che il nuovo compagno di viaggio mi raggiunge e di nuovo insieme scambiandoci qualche opinione sui professionisti.
Dimenticavo un particolare: il “francesino” aveva sessantotto anni (si, proprio 68 !)
Grandi saluti e scambio di complimenti quando le nostre strade si dividono… e nemmeno un minuto dopo supero 4 cinquantenni mestrini che si mettono immediatamente dietro di me e mi seguono praticamente fino a casa: anzi, quando sono praticamente davanti al garage si dicono disposti a pagarmi il pranzo se li trascino ancora sul filo dei 40 km/h fino a casa loro