Sveglia prima del gallo (5.30) per poter essere sotto le montagne (Pederobba) a pedalare fin dalle prime ore del mattino. Breve percorso collinare, ideale per scaldare i muscoli, quindi deviazione verso Fietta: nei pressi di una rotonda si seguono le indicazioni per Valle San Liberale e si superano subito due brevi tratti piuttosto impegnativi. Raggiunta una ex-colonia si devia a destra (direzione Vedetta) entrando subito nel bosco. La strada prende a salire con stretti tornanti sul costone della montagna decisamente ripido: da un lato le rocce scavate per far spazio alla strada, dall'altro le cime degli alberi umide regalano frescura ed odori intensi, l'asfalto appena rifatto attutisce tutti i rumori tanto che si sente il solo frusciare della catena. Dopo alcuni chilometri la strada si impenna ed il fondo stradale diventa ruvido e si riempie di buche e brecciolino: subito penso che sarebbe impossibile per uno schiacciasassi percorrere queste pendenze (20%), ed infatti poco dopo si torna alla situazione precedente per altri mille metri. Dopo l’ennesimo tornante la salita torna a farsi ancora più impegnativa di prima, complice anche la condizione climatica: il sole è salito e comincia a scaldare la schiena, visto che gli alberi sono misteriosamente scomparsi lasciando spazio solo all’erba ed alle rocce. Mi sorpassano una decina di ragazzi con i loro motorini che annaspano, tanto che dopo un tornante uno di questi (probabilmente non lo aveva elaborato a sufficienza) sta percorrendo a piedi un tratto di salita. Dopo il “salto della capra” si costeggia un burrone per poi immettersi nella strada che arriva dal monte Tomba: questa è larga poco più di due metri e attraversando i prati scollina malga Archeson per poi scendere nel cuore del Grappa. Ci si trova circondati da prati e pozze d’acqua, tra malghe e pascoli, scortati da vacche e grilli che cantano, con questa sottile striscia di asfalto nero che li attraversa zig-zagando (so che li appassionati di Mountain Bike la malediranno). Si torna quindi verso la costa della montagna, dove in dolce ascesa si possono ammirare i colli Asolani e la pianura sottostante, fino al ricongiungimento con la salita di Semonzo, percorrendo gli ultimi chilometri della quale si raggiunge la cima della montagna.