Sveglia prima del gallo (5.30) per poter essere sotto le montagne (Pederobba) a pedalare fin dalle prime ore del mattino. Breve percorso collinare, ideale per scaldare i muscoli, quindi deviazione verso Fietta: nei pressi di una rotonda si seguono le indicazioni per Valle San Liberale e si superano subito due brevi tratti piuttosto impegnativi. Raggiunta una ex-colonia si devia a destra (direzione Vedetta) entrando subito nel bosco. La strada prende a salire con stretti tornanti sul costone della montagna decisamente ripido: da un lato le rocce scavate per far spazio alla strada, dall'altro le cime degli alberi umide regalano frescura ed odori intensi, l'asfalto appena rifatto attutisce tutti i rumori tanto che si sente il solo frusciare della catena. Dopo alcuni chilometri la strada si impenna ed il fondo stradale diventa ruvido e si riempie di buche e brecciolino: subito penso che sarebbe impossibile per uno schiacciasassi percorrere queste pendenze (20%), ed infatti poco dopo si torna alla situazione precedente per altri mille metri. Dopo l’ennesimo tornante la salita torna a farsi ancora più impegnativa di prima, complice anche la condizione climatica: il sole è salito e comincia a scaldare la schiena, visto che gli alberi sono misteriosamente scomparsi lasciando spazio solo all’erba ed alle rocce. Mi sorpassano una decina di ragazzi con i loro motorini che annaspano, tanto che dopo un tornante uno di questi (probabilmente non lo aveva elaborato a sufficienza) sta percorrendo a piedi un tratto di salita. Dopo il “salto della capra” si costeggia un burrone per poi immettersi nella strada che arriva dal monte Tomba: questa è larga poco più di due metri e attraversando i prati scollina malga Archeson per poi scendere nel cuore del Grappa. Ci si trova circondati da prati e pozze d’acqua, tra malghe e pascoli, scortati da vacche e grilli che cantano, con questa sottile striscia di asfalto nero che li attraversa zig-zagando (so che li appassionati di Mountain Bike la malediranno). Si torna quindi verso la costa della montagna, dove in dolce ascesa si possono ammirare i colli Asolani e la pianura sottostante, fino al ricongiungimento con la salita di Semonzo, percorrendo gli ultimi chilometri della quale si raggiunge la cima della montagna.giovedì 26 maggio 2005
Monte Grappa da Valle San Liberale
Sveglia prima del gallo (5.30) per poter essere sotto le montagne (Pederobba) a pedalare fin dalle prime ore del mattino. Breve percorso collinare, ideale per scaldare i muscoli, quindi deviazione verso Fietta: nei pressi di una rotonda si seguono le indicazioni per Valle San Liberale e si superano subito due brevi tratti piuttosto impegnativi. Raggiunta una ex-colonia si devia a destra (direzione Vedetta) entrando subito nel bosco. La strada prende a salire con stretti tornanti sul costone della montagna decisamente ripido: da un lato le rocce scavate per far spazio alla strada, dall'altro le cime degli alberi umide regalano frescura ed odori intensi, l'asfalto appena rifatto attutisce tutti i rumori tanto che si sente il solo frusciare della catena. Dopo alcuni chilometri la strada si impenna ed il fondo stradale diventa ruvido e si riempie di buche e brecciolino: subito penso che sarebbe impossibile per uno schiacciasassi percorrere queste pendenze (20%), ed infatti poco dopo si torna alla situazione precedente per altri mille metri. Dopo l’ennesimo tornante la salita torna a farsi ancora più impegnativa di prima, complice anche la condizione climatica: il sole è salito e comincia a scaldare la schiena, visto che gli alberi sono misteriosamente scomparsi lasciando spazio solo all’erba ed alle rocce. Mi sorpassano una decina di ragazzi con i loro motorini che annaspano, tanto che dopo un tornante uno di questi (probabilmente non lo aveva elaborato a sufficienza) sta percorrendo a piedi un tratto di salita. Dopo il “salto della capra” si costeggia un burrone per poi immettersi nella strada che arriva dal monte Tomba: questa è larga poco più di due metri e attraversando i prati scollina malga Archeson per poi scendere nel cuore del Grappa. Ci si trova circondati da prati e pozze d’acqua, tra malghe e pascoli, scortati da vacche e grilli che cantano, con questa sottile striscia di asfalto nero che li attraversa zig-zagando (so che li appassionati di Mountain Bike la malediranno). Si torna quindi verso la costa della montagna, dove in dolce ascesa si possono ammirare i colli Asolani e la pianura sottostante, fino al ricongiungimento con la salita di Semonzo, percorrendo gli ultimi chilometri della quale si raggiunge la cima della montagna.