Erano due anni che non mi cimentavo con salite estreme, un poco per scelta, un poco perchè non ne era capitata l'occasione. E così eccomi in sella per salire a Bocca di Forca: la prima rampa sopra al 20% di pendenza, dopo un paio di chilometri, ti serve a capire se riuscirai ad arrivare in cima, e l'esame può dirsi superato. La seconda è breve, serve a mettere acido lattico nelle gambe prima del tratto più duro e lungo, a cavallo del 5° km. Le gambe bruciano, il cuore pulsa fino alle orecchie, ma dopo pochi minuti la sofferenza è finita, restano i chilometri finali, impegnativi ma non più mostruosi. Alla fine il tempo di scalata risulta buono, forse sono stato un poco troppo prudente nelle parti meno ripide, ma del resto su queste salite la soddisfazione è arrivare in cima, per salirci velocemente gli anni buoni sono abbondantemente alle spalle. E pazienza se poi le gambe mi hanno suggerito di rinunciare alla salita fino in cima Grappa.