Decido di fare una salita a tutta, la mia salita (Pianezze
da Valdobbiadene), ed usufruisco di tutta la tecnologia disponibile per
ottimizzare lo sforzo e divertirmi il più possibile: ciclocomputer con battiti
cardiaci, telefonino con un apposito programma GPS che visualizza la posizione
virtuale di un tempo da me impostato. Ipotizzo il mio limite, imposto il tempo e
via: le gambe sono al limite per tutta la salita, ma cuore e fiato hanno ancora
margine, quindi negli ultimi due chilometri forzo il ritmo e guadagno più di un
minuto sul me stesso virtuale. Ho ancora margine e ci riproverò, ma è la
modalità di salita a rendere lo sforzo un vero divertimento, altro che Wii o
Nintendo.