Un poca di tensione è innegabile, non avendo praticamente mai allenato queste distanze per quanto riguarda nuoto e corsa, ma la voglia di mettersi alla prova sulla distanza olimpica (750m / 40km / 10km) era troppa. Il nuoto è ancora molto indietro, quindi evito di spremermi, guadagnerei poco tempo consumando troppe energie; nonostante ciò nel finale rientro in un piccolo gruppetto, che però si attarda troppo ad indossare scarpe, casco e bici e mi ritrovo in sella praticamente solo. Nei primi 30 km supero solo atleti singoli e solo in un paio di occasioni riescono a darmi un paio di cambi prima di perdere la mia scia. Dopo 43 minuti da solo a 36.6 km/h di media finalmente vedo un bel gruppone e con due minuti fuori soglia riesco a rientrare, ma immediatamente il gruppo si spezza dividendosi a metà. Non ho la forza di scattare ancora ed i più forti si allontanano. Sto quasi per arrendermi quando una rotonda fa rallentare il plotoncino, mi avvicino parecchio e giocandomi un secondo jolly mi accodo e sfrutto gli ultimi chilometri per rifiatare (34,5 km/h la media degli ultimi 10km). Temo di pagare lo sforzo nella corsa, ma riesco a tenere bene il ritmo che mi ero imposto fino a due chilometri dall’arrivo, quando le gambe cominciano ad indurirsi ed i polpacci a mordere, ma stringo i denti ed arrivo mantenendo sempre lo stesso ritmo. Tanta soddisfazione anche se ho mancato la soglia delle 2h 30 di soli 34 secondi (316° su 450).