Basta tuffarsi nel lago dopo il suono di tromba ed il nervosismo dell’ultima settimana sparisce in un attimo: fin da subito imposto il mio ritmo nuotando rilassato, fluido e regolare, al punto che il primo giro finisce velocemente. Si esce dall’acqua per una decina di metri e comincia il secondo chilometro: qui vedo che la massa si sposta di parecchi metri a sinistra ma io preferisco puntare dritto alla boa ed infatti recupero diverse posizioni, rimonta che continua anche ritornando verso la spiaggia dove aumento il ritmo uscendo 151° su 180 partenti con la sensazione di aver faticato pochissimo, riuscendo anche a godermi, quando la testa usciva dall’acqua per respirare, lo spettacolo dei monti intorno la lago. In bicicletta mi sento un leone e chiudo i 75km (con 500 metri di dislivello) alla media esatta di 35 km/h, con il 28° tempo assoluto, recuperando tantissimi concorrenti e tenendo ancora margine per la frazione podistica. La gara era no draft e tendenzialmente la regola è stata rispettata, e chi cercava di approfittare della scia mi divertivo a staccarlo con uno scattino, così come è stato piacevole saltare gli avversari come birilli, soprattutto nei 2 km in salita. Il percorso a piedi era un sentiero sterrato da 4,5 km, la prima parte nella polvere e sotto un sole che si faceva sentire parecchio, e la seconda in mezzo ad un bosco dove, grazie al ristoro e alle spugne bagnate, si riusciva a rinfrescarsi e recuperare un poco: 3 giri cercando di gestirmi, l’ultimo in accelerazione per tagliare il traguardo 57° su 180, risultato oltre le più rosee previsioni. Finale con tuffo rinfrescante nel lago e pinta di Guinness.